Lo sai che è uscito il libro dei fincipit?
C’era una volta.
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
E allora visto che fate i saputelli non vi racconto nessuna cazzo di storia, stronzetti presuntuosi.
(Amanita – qui)
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?
No.
(Kimota – qui)
Rossella O’Hara non era una bellezza. E infatti nessuno se la cagava.
(Stark – qui)
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
fortuna che il mio SUV c’aveva il GPS.
(Marchino – qui)
Quando Zarathustra ebbe trent’anni, lasciò il suo paese e il lago del suo paese e andò sui monti. Lì trovò l’amore della sua vita, il Superuomo.
(Gigi Massi – qui)
***
Era una notte buia e tempestosa e avevo scritto un post che si chiamava Ogni inizio è una fine.
Il post conteneva tre modi di concludere brevemente una storia.
In un caso, si prendeva l’incipit di un’opera, e la si faceva concludere lì. Era nato il Fincipit (definizione coniata da Stark).
Il primo a segnalarlo sul suo blog è stato Davide L. Malesi, che lo definisce “pratica collettiva dell’importanza della brevità in letteratura”.
Luoghinoncomuni lo battezza Story Trimming: “La cosa è interessante, si prende una storia e la si condensa il più possibile, con il risultato che, a volte, ne esce una storia completamente nuova, o magari solo lo spunto di una storia. Nel non detto, nell’omissione stà in fondo tutta la magia, in un attimo il lettore è obbligato ad inventare il resto.” o anche Snoopying: “Snoopying perché alcune storie assomigliano molto a quelle che Snoopy scriveva sul tetto della sua cuccia.”
Mi pare che i tentativi di Luoghinoncomuni siano più onnicomprensivi di Fincipit, e siano più adatti al concetto che avevo in mente, ma i commentatori hanno spinto sul concetto di Fincipit, e quindi, così sia.
***
Dicono del gioco (in puro stile da bandella di bestseller):
Giavasan: “Il gioco del momento è puramente letterario e si chiama Fincipit. L’ha inventato Eìo e ha una sola regola: si prende l’incipit di un romanzo o di una poesia (ma anche di una canzone o di un film) e lo si cambia per fare in modo che la storia termini lì, subito, stravolgendone la logica.
Io lo trovo perfettamente in sintonia con lo spirito dei blog.”
Parolibero: “un incipit letterario celebre che finisce appena nato.”
Gattostanco: “L’inizio originale di un romanzo (poesia o altro) troncato dalla divertita e creativa genialità del blogger.”
Albamarina: “Consiste nel prendere l’incipit di un romanzo, di una canzone, di un poema o della lista della spesa, per dire, e lo si fa finire lì inventandone la… sconclusione.”
Random Access Life: “storie che iniziano finendo o finiscono iniziando.”
La vita istruzioni per l’uso: “Ma che meraviglia! Io amo questi giochini…”
8e49: “Secondo me, la giornata di oggi, va ricordata per questa cosa. Provoca assuefazione, ma val la pena di andare, leggere, partecipare.”
Botulinux: “il piu’ impostore fra i tessitori c’ha gabbati tutti. giochiamo tutti assieme al fincipit.”
Marcoscan: “è un gioco in cui si sceglie un romanzo, poesia o quant’altro, lo si decapita, e gli si attacca un corpo nuovo, in genere quello di un lillipuziano sotto l’effetto di stupefacenti.”
Senzavolto: “un modo inventato da eiochemipensavo per condensare una storia nelle sue battute d’inizio. Il fascino del non detto, lo charme del colpo di teatro, un sudoku per menti letterarie.”
Kurai: “Eìo lancia una delle sue idee vulcaniche. Si prende l’incipit di un libro, e lo si conclude, subito. Il grado zero della letteratura, lo zen dello scrivere.”
n3mo: “Eio va incontro ai lettori svogliati e senza tempo, che non hanno inutili ore da passare leggendo un libro o una poesia, nè di vedere un film o ascoltare una canzone trascinandosi stancamente fino alla fine dell’opera. Ora c’è Fincipit™ (Stark © 2006), il gioco che partendo da un incipit di qualsiasi storia, la stronca in poche battute. E’ divertentissimo, lo considero già droga pesante.”
Zu: “giochino che sembra fatto apposta per la vil razza bloggante.”
Tambu: “Il nuovo tormentone della blogosfera, creato da eìo e battezzato da Stark, è troppo bello per non farsi prendere dalla manìa.”
HUGINNogMUNINN: “come si legge sulle fascette dei libri: “…non riuscirete più a smettere”.”
ComeCampaMattia: “imperversa il Fincipit dappertutto.”
Pensierineccesso: “A quando un libro sui Fincipit?”
Farfintadiesseresani: “Si tratta del gioco di società del momento, qui nella blogpalla. L’ha cominciato Eio. Le regole sono semplici: si prende un incipit famoso (romanzo, poesia, canzone, cinema, quel che si vuole) e lo si conclude in una riga. I risultati spesso sono divertenti, e soprattutto raccontano microstorie nuove e parecchio diverse dall’originale.”
Terzadicopertina: “Fincipit. l’ultima follia da blogger.”
Ilpaesechenonc’è: “Eio ha fatto un guaio, ha creato i FINCIPIT, ovvero come far partire una storia (anche famosa) e farla finire subito. Vale anche per le canzoni.”
Strelnik: “mirabile esempio di viral-post attivo”
Catepol: “un giochino letterario di tutto rispetto che non mi stupirò se diventerà mania collettiva”
Swinging Literature: “Prendete un incipit famoso e troncatelo, non dando adito al romanzo di proseguire. Leggendo gli esempi che trovate qui, oltre che scompisciarsi dal ridere, dà la dimostrazione dell’evoluzione di quelle forme brevi la cui venuta fu auspicata da Calvino nelle Lezioni Americane ” a prescindere dalle indicazioni che il mercato editoriale dà”. ”
Sintetismi: “ora te prendi il libro che ti piace di più e ci dici come inizia. Poi, subito, ci dici pure come finisce, visto che è risaputo che qui non abbiamo tempo da perdere e ci annoiamo presto”
LadraDiCaramelle: “Cos’è un fincipit? Praticamente prendete un incipit famoso – libro, poesia, canzone, quel che volete – e scegliete una fine alternativa che sia breve, secca, incisiva e se ironica meglio.”
Altre prove di seduzione: “Eiochemipensavo ha lanciato l’idea dei Fincipit, sostenendo (giustamente!?) che ogni inizio è una fine.”
Principe aggiunge grafica (animata, perdinci) al fincipit.
Lo segnalano anche: Principe, La Spostata, Stefanomd, Il Grande Maestro Morelli, Samuele Silva, Andrea Beggi, American Beauty, Bloggo Intestinale, NIUVS, Fullo, il Blog di un Blogger, SevenHeaven, Fmf, Filosoffessa, Zio Mantellini, Dario Salvelli, TLUC, Setfocus, MarcoBertoli, TheEyes, il buon Sir Squonk.
(post in aggiornamento)
Technorati Tags: giochi letterari, incipit, snoopying, story trimming
– Che fai tu Luna in ciel? Dimmi che fai, silenziosa Luna?
– E attè chettifrega, ficcanaso?
Hai avuto un’idea fantastica! (ma se in questi commenti si vedesse il cursore mentre si scrive,sarebbe tutto più facile 😉
Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io scantono.
Cera una volta,
poi continuavamo a scivolare e allora abbiamo messo il linoleum.
Il mio link che si arrotola su sè stesso è veramente speciale.
e io che mi pensavo che la vita dei blogger erano tutti fiorellini… infatti.
Le Carré – Il sarto di Panama
Era un venerdì pomeriggio perfettamente normale nella Panama dei tropici, fino al momento in cui Andrew Osnard piombò nella sartoria di Harry Pendel chiedendo che gli prendessero le misure per un abito.
– Ma il disturbo lo porta a destra o a sinistra?
Un P.s ai proverbi:
Non si piange sul latte versato. Meglio armarsi di mocio Vileda.
– Can che abbaia non morde. Ma, se è un pitbull, fa attenzione.
e chiamarlo Trincipit così tagliam la testa al toro?
(applausi)
no, no, no fincipit va benissimo, il neologismo lo fa il popolo e il popolo ha già interiorizzato questo, guai a cambiare…
Una rotonda sul mare…no! è mia sorella che nuotaaa…
La Morte Nera
“Tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana,
esplose una nova che tutto inghiottì.”
Viaggio al termine dell’Alzheimer
“E’ cominciata così…
Cazzo, me lo ricordassi…”
Telefonia mobyle
“Chiamatemi Ismaele, che io non c’ho campo.”
Let It Be(hind)
“When I find myself in times of trouble
I get Lexotan.”
Anello ontologico
“Questo libro riguarda principalmente gli Hobbit: non esistono.”
Infine, un caso credo più unico che raro di Fincipit più lungo dell’intero originale (e sfido chicchessìa a fare meglio):
Mattina alle poste
“M’illumino d’immenso.
Sapeste la bolletta.”
L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro?
Voglio giocà pure anche io!
Ei fu. Amen.
@ farfintadiesseresani: mi sa che questo è più breve ancora 😉
d’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, perchè ti vuoi suicidare?
Giggi, ;-D!
Non fermatevi, mi sto divertendo troppo! (Eìo sei un grande :-**)
Alessandro Manzoni- Il 5 maggio (esequie)
Ei fu siccome immobile.
Che già puzzea de morto.
Alessandro Manzoni – I Promessi sposi (senilità)
Quel ramo del lago di Como.
Insuppelculoteloschiantosennommiridailadentiera!
Giovanni Pascoli – Canzone di marzo (quiete)
Che torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito! che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride: a volte, na sega…
Giovanni Pascoli – La capinera (in tivvù)
Il tempo si cambia: stasera
vuol l’acqua venire a ruscelli.
Fortuna la cempions lig.
Dante – Al cor gentil rempaira sempre amore (grossomodo)
Al cor gentil rempaira sempre amore
come l’ausello in selva a la verdura;
vabbè, tipo.
Dante – Purgatorio XXIV (arrotino)
«I’ mi son un che, quando
Amor mi spira,
donne, è arrivato l’arrotino”
Pascoli – La grande proletaria s’è mossa (l’occaso)
La grande proletaria s’è mossa
Si te movi j’enculamo la panchina
Bernard de Ventadorn – Pois preyatz me (senza titolo)
Pois preyatz me, senhor,
qu’eu chan, eu chantarai.
Ehhhh?
Chuuuupa!
Marinetti – Zang Tumb Tumb (L’inculata)
Zang Tumb Tuuumb.
Vendesi scarpiera quasi nuova.
L’amico degli amici (Gomez – Travaglio)
L’11 dicembre 2004 il Tribunale di Palermo, V sezione penale, presidente Leonardo Guarnotta, giudici a latere Gabriella Di Marco e Giuseppe Sgadari, condanna Marcello Dell’Utri a 9 anni di reclus…
Cribbio, ho un piccolo collasso
Lunga e dritta correva la strada
ancora mancava molto per la Salerno-Reggio Calabria
@ azael: quella sull’arrotino è fantastica 😉
Forse perché della fatal quïete
tu sei l’immago a me, mi stai un po’ sulle balle,
o Sera.
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
perché nel frattempo
c’han costruito l’acciaieria.
d’in su la vetta della torre antica,
passero solitario, attendo agli areoplani.
che di questi tempi…
Ganzo, ora ci penso un po’ e contribuisco! 😀
Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie. Scomodi e col culo per terra.
Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog.
Tanto c’è la legge Basaglia
(diavolo d’un uomo, tra qualche giorno rilancio)
Se davvero avete voglia di sentire questa storia
No, grazie.
(Il giovane Holden)
(più sopra naturalmente era Herzog,. di Saul Bellow -chi altri, se no?)
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora spero che l’amministratore si decida a mettere l’ascensore
perché sinceramente mi sono anche un po’ rotto i coglioni.
caro eio e cari tutti.
metti che uno prende e fa un blog chiamato “Fincipit” (che ne so http://fincipit.diludovico.it).
metti che uno prende e si fa un paio di conti.
metti che uno vede, tra questo post e il precedente, 38 395=433 commenti.
metti che uno pensa: entrambi post altamente in evoluzione, dove nuovi commenti fioccano minuto per minuto.
metti che uno, sempre lo stesso, decide, come regola generale che nel suo blog “Fincipit” posterà una volta al giorno.
metti che decide che ognuno dei suddetti commenti sarà un post.
ecco.
c’ha un anno e mezzo di blog gratis.
M.Proust – Alla ricerca del tempo perduto (tradimenti)
A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: “Mi addormento”. Vai a pensare che il mignottone ci aveva l’amante.
E’ un gioco così bello che anche se i miei esempi sono brutti devo partecipare.
Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante.
Quindi che cazzo ne parliamo a fare?
In un buco nella terra viveva uno Hobbit.
Finché un giorno passò il Caterpillar.
E se valgono anche le canzoni:
You’ll take my life but I’ll take yours too.
So, let’s everybody keep his own and save a lot of trouble.
E t’amo, t’amo ed è continuo schianto! S’era infranto.
@la spostata
il tuo Montale è eccezionale!
Ci ho pensato e ripensato, poi mi è venuta in aiuto la letteratura…
“Mi illumino d’immenso.”
😀
Gallia omnia unita est.
Fincipit: 3 per Dosto
Era una notte incantevole, una di quelle notti, come ci possono capitare solo, quando siamo giovani, caro elettore. Ma da quando il petrolio è terminato (e Veltroni è in Africa) ognuno se ne sta chiuso in casa, seduto sul televisore”
(F. Dostoevskij “Le notti bianche”)
“Al principio di luglio, con tempo caldissimo, verso sera, un giovane scese dalla sua stanzuccia, che aveva in subaffitto nel vicolo di S., sulla strada e lentamente, come irresoluto, si diresse verso il ponte di K..
Egli non riuscì a scansare l’incontro con la sua padrona per la scala. La donna lo portò in camera sua e, dopo avergli ricordato il forte indebitamento che lo studente aveva nei suoi confronti, si spogliò e lo obbligò a fare altrettanto. Due ore dopo, a letto, decidevano di partire per l’Europa e lasciare San Pietroburgo”
(F. Dostoevskij “Delitto e castigo”)
“Sono un uomo malato… Sono un uomo maligno. Non sono un uomo attraente. Credo che mi faccia male il fegato. Un medico mi ha controllato la pressione, mi hanno tenuto all’ospedale sotto osservazione una notte, ma forse già oggi torno a casa”
(F. Dostoevskij “Memorie del sottosuolo”)
Bella questa nuova forma di scrittura….perchè voi tutti scrittori e poeti non venite a darmi una mano su http://www.akkulturati.it?
Sto cercando poeti, scrittori, grafic designer, fumettisti, recensori….tutto a scopo non di lucro….
Neuromante
Il cielo sopra il porto aveva il colore di un televisore sintonizzato su un vanale morto… cazzo raitre non si prende neanche qui”
Fondazione:
“Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna… poi lo presero a progetto, doveva fare le fotocopie per una biblioteca”
Il manifesto del P.C. di Karl Marx
Uno spettro si aggira per l’Europa. Who ya gonna call? Ghostbusters!
Che dite, vanno bene anche i proverbi?
Rosso di sera… la capra crepa. 🙂
Prendi una donna,
dille che l’ami…
… e poi ricordale che è il primo d’aprile.
Oh meno male sei (siete) tornato/i!:-*
Erano le sette di una sera molto calda, sulle colline di Seeonee, quando Padre Lupo si destò dal suo riposo quotidiano. Sfiga volle che un cacciatore lo vide.
(Rudyard kipling, Il libro della giungla)
Sulla prima pagina è scritto: nell’affresco sono una delle figure di sfondo.
La grafia meticolosa, senza sbavature, minuta.
Nomi, luoghi, date, riflessioni. Il taccuino degli ultimi giorni convulsi.
Una rottura di palle pazzesca, insomma.
(Luther Blissett, Q)
Credo che un sogno così non ritorni mai più
mi dipingevo le mani e la faccia di blu
da allora mi chiamano Bravehearth.
(Domenico Modugno, Volare)
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera,
da dove ti buttai giù quella sera.
Guido i’ vorrei che tu e Lapo e io, e giù.
Questa non è mia, è di Mitra il Mistico. Ma me ne fregio comunque.
Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto. Così imparo ad ingoiarmi il telecomando della vita!
(“Neuromante” – William Gibson)
Eio, ma noi fincipitomani leggiamo e postiamo di qui o di lì? No, perché con certe dipendenze è meglio avere dei riferimenti sicuri. Fai ordine.
Ah sì ti diverti? ‘goista! L
‘idea lanciata circa 300 commenti fa, quella di farne un blog-antologico apposito, mica era male, sai? Salutami la Bisalta. E via Bertone se ci passi.
Nostalgico bacio.
domenico: fate come volete, io mi sto divertendo un mondo da ambo le parti 🙂
O graziosa luna, io mi rammento
il calzino bucato con la tua luce
che l’enel m’ha staccato la corrente.
(Giacomo Leopardi, Alla luna)
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Amen…
(La spigolatrice di Sapri, Luigi Mercantini)
Anzi, credo sia meglio così:
O graziosa luna, io mi rammento
con la tua luce il calzino bucato
che la corrente l’enel m’ha staccato.
(Giacomo Leopardi, Alla luna)
“Oh tu vento selvaggio occidentale, alito
della vita d’autunno, oh presenza invisibile da cui
le foglie morte sono trascinate, come spettri in fuga,
potresti per cortesia non incasinarmi il giardino ogni volta?”
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
tutti me li sono fatti
quando ho perso il controllo della mia jaguar.
(Giosuè Carducci, Davanti a San Guido)
“Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle”
disse il pugile crollando al tappeto.
(Giovanni Pascoli, La mia sera)
Sulle note di “Perchè la domenica mi lasci sempre sola…”
Perchè Perchè…??
BOOOOH…..
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai pel sole e l’altre stelle.
E’ bello lavorare
nel buio di una stanza
con la testa in vacanza
e una bionda che attorno ti danza.
(Sandro Penna, E’ bello lavorare)
Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo
luogo selvaggio, a notte, per che fare?
Ora te lo posso dire:
girati.
(Sandro Penna, Ecco, fanciullo)
In tempi non sospetti un mio collega creò questa:
Laura non c’è, è andata via…
Buon viaggio.
Ecco, anche io ufficialmente nel tunnel del fincipit.
http://ladradicaramelle.splinder.com/post/10064963
meravigliosa, jaguàr 😉
Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente,
vorrà dire che han fatto un altro
indulto.
Sapore di sale,
sapore di mare,
la prossima volta si va in un altro ristorante.
La musica è finita
gli amici se ne vanno
e adesso
chi li lava tutti quei cazzo di bicchieri?
(Franco califano, La musica è finita)
Forse può interessare ai tanti appassionati di incipit (e Fincipit):
http://www.provediseduzione.splinder.com
http://www.altreprove.splinder.com
ArimaneBis
Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
ora capisco
perché
eri in offerta,
o Eminflex.
(Giuseppe Ungaretti, Sono una creatura)
Josephine Hart, Il danno
C’è un paesaggio interiore, una geografia dell’anima. Ne cerchiamo gli elementi per tutta la vita.
Adesso li ho trovati: sono deserti e steppe e fiumi ingialliti e città disabitate. Me ne vado, da qui.
Al principio di luglio, con tempo caldissimo, verso sera, un giovane scese dalla sua stanzuccia, che aveva in subaffitto nel vicolo di S., sulla strada e lentamente, come irresoluto, si diresse verso il ponte di K..
Egli non riuscì a scansare l’incontro con la sua padrona per la scala. La donna lo portò in camera sua e, dopo avergli ricordato il forte indebitamento che lo studente aveva nei suoi confronti, si spogliò e lo obbligò a fare altrettanto. Due ore dopo, a letto, decidevano di partire per l’Europa e lasciare San Pietroburgo
http://divulgazioneinformatica.blogspot.com
Micosi erotica
L’amanita falloide si accoppiò con il porcino vaginoso.
L’amplesso, un fungo atomico.
Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorgeva un albergo rosa, grande e orgoglioso. Un ecomostro che per tirarlo giù ci son volute un paio di quintalate di esplosivo.
Ei fu. Siccome immobile, colpa del rigor mortis.
(A. Manzoni “il cinque maggio)
Viagri tecnicismi.
Il suo disco era floppy, 1.4 megabyte di capacità.
Scaricò un filmato .MPG da un sito vietato ai minori,
si trovò tra le gambe un Hard-disk da 90 Giga.
Lisa dagli occhi blu,
due bei cazzotti e non ci penso più.
cavolo ma il cursore dov’è??
scusa, sono arrivato ora e non sono riuscito a leggere tutto. Magari ripeterò…ma giusto per lasciare una traccia anch’io…
Settembre, andiamo. É tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
Lascian gli stazzi e vanno verso il mare
Ocio alle meduse, chè son dolori!
D’Annunzio (i pastori)
Ho attraversato tutta la città…
ma dove cazzo sei finita???
U. Saba Trieste e una donna
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
e caddi come corpo morto cade
…’fanculo ste cazzo di radici!
Papè Satan Papè Satan Aleppe!!!
EEEEEHHHHH????
Ricordati di me, che son la Pia
Mò me lo segno
“Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il treno che ho da prendere per andare in ufficio
che arriva in orario”.
Tanto gentil e tanto onesta pare,
la donna mia quand’ella altrui saluta…
cara, le tagliamo ‘stè manine, così la pianti di fare la zoccola!??!!
Una voce ora udii nel camposanto.
minchia che paura!!!
Pascoli- Tra San Mauro e Savignano
Di che reggimento siete fratelli?
cazzo te ne frega?
Giuseppe Ungaretti – Fratelli
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo… Lapo!… Lapo!!!!
Guido, chiama l’ambulanza…
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo
vi levaste dai coglioni, ché mi avete trasformato casa in un bordello!!
Caron non ti crucciare
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
…
Scusa, non è che potresti ripetere, cos’è che si vuole?
Passammo l’estate
su una spiaggia solitaria,
poi Simona Ventura in diretta
ci disse che eravamo su un’isola
e che eravamo famosi.
(Francesco Battiato, Summer on a solitary beach)
Perché pur gride?
Non impedir lo suo fatale andare:
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare!
Ah Virgì, allora dìllo che lo fai apposta, ehcchèccazzo!
SANDOKAAN SANDOKAAN
alla buon ora! La vogliamo spostare ‘sta Tigra parcheggiata in seconda fila!!???
dedicata a eio, in ricordo dell’amata defunta…
un evergreen dei tempi del liceo…
nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in culo una matita,
oh che gioia, oh che dolor,
era un carioca multicolor.
…feci ancora qualche passo
e mi ritrovai anche un compasso…
questo me lo manda squonk:
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a riconoscere il ghiaccio: c’era un caldo della madonna, e tutto ciò che vide fu una pozza.
Rosa fresca aulentissima
finalmente ti sei lavata i denti.
dopo la lettura dei 500 e passa commenti, viene spontaneo chiedersi:
è davvero inevitabile la scelta ironica, sarcastica o paradossale in questo gioco?
per carità, è una strada interessante e non scevra da divertimento, ma è davvero l’unica percorribile?
(è anche quella in cui i buoni risultati sono più difficili, peraltro!)
Penso che questa storia della mia lunga lotta col padre, che un tempo ritenevo insolita per non dire unica, non sia in fondo tanto straordinaria se come sembra può venire comodamente sistemata dentro schemi e teorie psicologiche già esistenti. Ne parlavamo anche con Luke l’altro giorno.
(Giuseppe Berto – Il male oscuro)
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni luce da casa. Mai più vacanze in campeggio, pensò.
(Fredric Brown – Sentinella)
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
due polacchi che trombano
@ ciro: io l’avevo fatta così nell’altro post:
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane;
e comincia a correre
chessennò
ti raggiunge
il GRIZZLY
o Ermione
La cosa divertentissima è vedere con quanta fantasia vengano “storpiati” gli stessi brani
@ArimaneBis:
Io dico che il paradosso e l’umorismo fanno parte del gioco: l’incipit promette uno svolgimento, il fincipit lo smentisce. Con una scelta seria, rischi di metterti in competizione di senso con l’autore. Ciò detto, posta qualche esempio di fincipit serio, ti capiremo meglio.
Ah, noi tutti ovviamente ci siamo lasciati prendere dal piacere della battuta, allargandoci rispetto alla proposta di eio, all’interno della quale la battuta va bene solo se poi porta il testo a un epilogo necessario. Ma era un gioco, no?
*greco, eio
veramente avevo già proposto un esempio:
http://eiochemipensavo.diludovico.it/2006/11/25/fincipit/#comment-59197
anzi, molti:
http://www.provediseduzione.splinder.com/
http://www.altreprove.splinder.com/
e poi, intendiamoci: nulla contro l’ironia e lo scherzo (e neanche contro la goliardia). mi meravigliavo solamente che fosse l’UNICA strada percorsa.
E’ un fenomeno interessante.
E, d’accordissimo: è un gioco, molteplice e bello
eh, greco, assecondo la tua proposta: se qualcuno vuole Fincipit seri, ce li faccia vedere. detto questo, comunque, ricordare sempre cosa disse il grande Learco Pignagnoli:
Opera n.161
Se non c’è niente da ridere vuol dire che non c’è niente di tragico, e se non c’è niente di tragico, che valore vuoi che abbia.
ci hai ragione, non mi ricordavo più (con tutti quelli che ci sono 😉 )
comunque son d’accordo, la mia indole mi porta di più allo stravolgimento umoristico (anche se quello di Kafka che ha dato origine a tutto non lo era affatto, umoristico) ma son dell’idea che ognuno possa interpretarlo a seconda della propria inclinazione, e del proprio umore.
famose valere, quindi 😀
Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade
prendo subito il raccordo anulare
e non se ne parli più
AMORE
prima non riuscivo a schiodarlo dalla televisione,
dopo non so più cosa fare per rimandarcelo.
in verita’ in verita’ ti dico,
lo segnalo anch’io
Ad un tratto scivolai
e mi domandai
Dove sono capitato?
Allora mi risposi
Sono capitato sopra un prato
dove sono scivolato
e mi sono domandato
Dove sono capitato?
Ed ecco la risposta al mio quesito
sono capitato sopra un prato dove sono scivolato….
aiuto
mi sono bloccato
sono in un circolo vizioso
sono socio
socio
il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu….sei un pistola!
A suo tempo ti ho segnalato anche io, ma oggi lo fa anche Repubblica….
LOL
“Nonna, ma che occhi grandi che hai”
“E’ per guardarti meglio”
“E che mani grandi che hai”
“E’ per toccarmi…ehm! per accarezzarti meglio”
“E che bocca grande che hai”
“Se continui così mi fai du’ palle che altro che grandi!!”
-Cantami, o diva, del pelide Achille…
-Achille??? Achille chi??? Mai conosciuto…
M’illumino d’immenso.
Sarà mica il polonio?
Desperate housemen I Io che non vivo più di un’ora senza te, saro’ probabilmente morto tra diciotto minuti
Desperate houseman II – Non é poi cosi’ lontana Samarcanda, il concerto é finito, arrivo tra cinque minuti
Desperate houseman III – ok, ho temuto che per ascoltar la banda
non facessi in tempo ad arrivare qua
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai nel c..o una matita…
Hai era cosa lunga e dura….
Era una carioca punta dura!
Nutella omnia divisa est in in partes tres:
Unum: Nutella in vaschetta plasticae
Duum: Nutella in vitreis bicchieribus custodita
Treum: Nutella in magno barattolo (magno barattolo sì,
sed melius est si magno Nutella in barattolo).
Che mondo sarebbe senza… il blog di e io che mi pensavo?
Per chi volesse partecipare al nuovo gioco di Natale, la Consofrase, ecco tutti i riferimenti:
http://www.duechiacchiere.it/367
Hey Jude,
che fai stasera?
Certe notti la macchina è calda,
e apri il finestrino che non si respira!
It’s been a hard day’s night,
and I’d been working like a dog
It’s been a hard day’s night,
to find my way home through the fog…
(Beatles – A hard day’s night)
Minchia signor Tenente,
c’è Berlusconi che fa il potente
e che dall’alto delle sue reti penetra in casa e tra le pareti.
Si crede forte dei suoi sondaggi creati ad arte come miraggi
ed urla contro la finanziaria ma mentre parla va a gambe all’aria.
Essere o non essere, che verbo coniugare !?!?!?
Alberto
Vorrei conoscer l’ odore del tuo paese,
ma pensandoci bene forse e’ meglio di no…
(Guccini – Vorrei)
Nel mezzo del cammin di nostra vita
fini’ sotto un grosso camion
cosi’ che la sua vita’ duro solo la meta’ della nostra.
La nebbia agl’irti colli
piovviginando sale
non si vedeva nulla
sul pannello autostradale.
http://scardovi.blogspot.com/2006/12/fincipit.html
PARALIPOMENI DELLA BATRACOMIOMACHIA
Poi che da’ granchi a rintegrar venuti
Delle ranocchie le fugate squadre,
Che non gli aveano ancor mai conosciuti,
Come volle colui ch’a tutti è padre
con un paiol e’l foco e tanta lena
si fece gran polenta e una gran cena
questa roba la facevano i poeti dadaisti nel 1914(molto meglio direi) e voi ve ne uscite che è il tormentone del momento.
non posso fare tutto quello che volgio
non posso dire tutto quello che penso
che cazzo ci sto a fare qui…
(Bluevertigo – Fuori dal tempo)
Prima di tutto, in omaggio al fincipit e tutti i partecipanti, ecco il mio contributo:
M’illumino di omesso.
Quel ramo del lago di Como,
colpì cadendo, sul cranio, il povero don Abbondio
che, impazzito, corse a sposare Lucia.
Ora so che avrò contro tutto il popolo blog, ma pazienza.
Il Fincipit, per quanto divertente e talvolta utile, non è nulla di nuovo.
Con nomi diversi, modalità diverse, ma lo usavano nelle scuole quando facevo le elementari (ad ora di anni ne ho trenta). E’ tornato poi utile durante l’ora di religione, quand’era obbligatoria, l’ho usato per i bambini quando ero animatore, l’ho ritrovato a teatro ed in molti gruppi di scrittura creativa lo si usa per far emergere fantasie sopite.
Insomma è meraviglioso, divertente, coinvolgente, socializzante e quant’altro di positivo, ma non venitemi a parlare di invenzione.
E’ la blogosfera (sembra di parlare di Goku), è internet a fungere da megafono, sono i grandi numeri, ma domani l’ondo sarà passata e tutti fortunatamente continueranno a fincipitare come l’avessero sempre fatto (e così sia in saecula seculorum).
Buona continuazione, e buona vita.
le donne, i cavalier, l’arme e gli amori
che palle! d’italiano i professori.
Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno. Figuratevi i paesini della bassa.
Chiamatemi Ismaele.
Oppure chiamatemi Mario, è uguale.
– Tu sei Pietro, e su questa…
– Guarda che io mi chiamo Ridley!
[Omaggio a De Andrè]
All’ombra dell’ultimo sole
ho sfigurato un pescatore
Gli ho fatto un solco lungo il viso
con una specie di coltello
Ok ho visto solo ora il commento di madame moquette.
E non avevo la pretesa di esser l’unico a pensare non fosse nulla di nuovo e che non fosse solo un deja-vu ma per usare la stessa arma, direi un deja-new. Poichè guando le mode tornano sembran sempre nuove.
L’unica cosa che mi preme però è esprimere tutto il mio affetto per questo ritorno, in questo staccandomi da acidità e nervosismi di altri.
Respiri piano per non far rumore…
c’hai tre giorni di vita, te l’ha detto il dottore
(vecchia e bastarda, ma fa sempre buon brodo)
Di a da in con su per man
Sono la pecora sono la vacca
che agli animali si vuol giocare
sono il montone, son pure il toro
che’ non mi piace farmi inculare
(De Andre’ – Princesa)
“Marco se n’è andato,
non se ne poteva più !!
“Sara, svegliati !
Sara ??
Saraaaa…”
Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che
non respirava più
“Si sta come d’autunno,
al caldo, dentro casa”
Taci.
(La pioggia nel pineto, D’Annunzio)
Questo libro, forse, lo comprenderà solo colui che abbia già a sua volta pensato i pensieri ivi espressi. Quindi è perfettamente inutile che io lo scriva.
(L. Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus)
Ei fu. Siccome immobile
dato il mortal sospiro
prese l’automobile
e andò a fare un giro….
Non mi poriano già mai fare ammenda
del lor gran fallo gli occhi miei, sed elli
non s’accecasser per la invidia de lo pene
(Dante – Non mi poriano già)
Di queste case non è rimasto che qualche pezzo di muro.
E’ scoppiata, temo davvero, la bolla immobiliare.
“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. La famiglia karov era talmente disgraziata che l’ infelicita’ oramai proveniva dal non somigliare mai a nessuno.”
Co ‘l raggio de l’april nuovo che inonda
Roseo la stanza tu sorridi ancora
sebbene ti abbia scoperto falsa bionda
ti diedi tutti i piacer fino all’aurora
(Carducci – Idillio Maremmano)
Alla parata militare sputò negli occhi a un innocente
e quando quello chiese perchè
lui gli rispose : “ancora un altro e poi ti lascio andare”
Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie. Passa lo spazzino e le raccoglie.
Myriam,
tu non mi conosci e, quando ti scrivo, sembra anche a me di non conoscermi…
… Indirizzo sconosciuto (sulla busta di ritorno).
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO – DAVID GROSSMAN
All’ombra dell’ultimo sole
si era assopito un pescatore
e aveva un pesce nel retino
ed un altro nel guadino
di M. Niccoli – F. De André
Alice was beginning to get very tired of sitting by her sister on the bank, so she decided to sit on her for a change…
(Lewis Carrol – Alice in Wonderland)
I am a sick man. … I am a spiteful man. I am an unattractive man. I believe my liver is diseased. Maybe I should give up drinking so much vodka…
(Fyodor Dostoyevsky – Notes from the Underground)
Nell’ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell’ombra del bosco di Sal, all’ombra del fico crebbe Siddharta… e andò poi subito dall’oculista.
SIDDHARTA – HERMAN HESSE
One morning, when Gregor Samsa woke from troubled dreams, he found himself transformed in his bed into a horrible vermin. He lay on his armour-like back, and if he lifted his head a little he could see his brown belly, slightly domed and divided by arches into stiff sections. The bedding was hardly able to cover it and seemed ready to slide off any moment. His many legs, pitifully thin compared with the size of the rest of him, waved about helplessly as he looked and he swore to himself that this was the last time that he would drop acid…
(Franz Kafka – Metamorphosis)
Mi ritorni in mente, fortuna che soffro di amnesia.
Ei fu
un ricchione
il sole splendeva, senza possibili alternative, sul niente di nuovo a Porta Portese.
Senza togliere la mano dalla manopola sinistra vedo dal mio orolo… SRKREEEEKKK BAAAMMMMM !
LO ZEN E L’ARTE DELLA MANUTENZIONE DELLA MOTOCICLETTA – ROBERT M. PIRSIG
“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre l’aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Di quell’incontro gli era rimasta sempre impressa l’atmosfera di grande fredezza.
Silvia rimembri ancora?
No.
Mi fermai davanti al ristorante e parcheggiai, appoggiandomi un attimo al sedile per pensare… scendo o take away???
LA PROFEZIA DI CELESTINO – JAMES REDFIELD
Chiamatemi Ismael
Sarò la vostra birra!
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Fu allora che si decise ad andare alla Conad davanti casa”
Non è mia, me la ricordo da quand’ero bambino:
Ei fu, siccome è morto,
non ne parliamo più!
Gent.ma Madame Moquette, anche il mi’ bisnonno rompeva le palle gia’ nel 1892, ma non mi pare che questo l’abbia trattenuta dal fare il suo commento.
Mi sono informato,
c’è un treno che parte
allesetteqquaranta:
piglialo e levati un po’ dalle palle
Marta, geniale!!!!
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Ormai un pensiero lo rodeva: “Ma chi me l’ha fatto fà!!”
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita e un pensier si fece strada nella mente mia: quando me lo compro un navigatore satellitare!!!
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Fu allora che, sponsorizzato da sua moglie Miuccia, decise di gareggiare per l’America’s Cup.
Dada umpa lumpappà
nn picchiatemi, dovevo scriverlo..
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…proprio in testa a me doveva cadere!!!!”
ottimo, bel giochino, adesso è anche sul sito di repubblica. le possibilità sono tante: d’in su la vetta della torre antica, il passero solitario cade giù perchè non sa volare.
adesso vado eprchè non ho più tempo da perdere . ho una domanda: perchè baxman cita in inglese anche i romanzi russi e tedeschi????
“Marco se n’è andato e non ritorna più…ora, con chi trombo?”
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior”
Te volevo dì che l’hanno tagliato pe facce er foco
“Respiri piano per non far rumore,
ti addormenti di sera e ti risvegli col sole
sei chiara come l’alba, sei l’ impiegata media italiana madre di famiglia”
Dormi sepolto in un campo di grano…
Ma che, sei quello che fa la reclame della Mulino Bianco???
L’Italia è una repubblica mediatica fondata sul pettegolezzo. La sovranità appartiene ai programmi televisivi che la esercitano nei modi e nei limiti prescritti dall’Auditel.
Ciao Lorenzo,
Sebbene Italiano di origine parlo e leggo Inglese meglio che Italiano visto che sono 25 anni che vivo all’estero… Non mastico ne il Russo, ne il Tedesco…
Sorry ma mi viene facile l’Inglese ed ho quasi tutti i miei testi in Inglese…
🙂
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ok ok vi prometto che la smetto coi funghi allucinogeni!!
Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso…And so this is X-Mas!
“Cercami, come e quando e dove vuoi
cercami, è più facile che mai ti ho scritto il mio numero con la vernice pure sul portone, ma non e’ che mi stai evitando?
m’illumino d’immenso
è arrivato lo sborone
m’illumino d’immenso
e io m’oscuro d’infimo
fresche le mie parole nella sera
ti ghiacciano la vodka con la pera
In una caverna sotterranea viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.
Bilbo aveva anche Sky!
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Un dubbio iniziava a tormentare il vecchio: avrò sbagliato esche?
“Cathia ha il più bel culo d’Europa. E’ riuscita a vincere il concorso da vigile urbano.”
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne” ” A holden, ma chi t’ ha chiesto niente.”
Francesco De Gregori – La donna cannone
“Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò… STRIKEEEEE!!!!”
Susanna Tamaro – Va’ dove ti porta il cuore
“Sei partita da due mesi e da due mesi, a parte una cartolina nella quale mi comunicavi di essere ancora viva, non ho tue notizie. Ma proprio con Trenitalia dovevi viaggiare?”
Alessandro Manzoni – 5 maggio
“Ei fu. RIP”
Eugenio Montale – Spesso il male di vivere ho incontrato
“Spesso il male di vivere ho incontrato. Mai che mi capitasse Nicole Kidman o la Bellucci…”
Si sta come d’autunno,
sugli alberi, le foglie,
Si stà come d’inverno,
sui tetti, la neve
Cathia ha il più bel culo d’Europa. Bello me sa che de culi ne hai visti pochi eh!!
Nuttata fitusa, ‘nfami, tutta un arramazzarsi, un votati e rivotati, un addrummisciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati. E cu minchia si ni futti.
“Il ladro di merendine” Andrea Cammilleri
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Ma no dai dicce qualcosa, a noi ce interessa eh. Tu comincia a parlà noi torniamo subito, tranquillo.
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. ” “Va bene, va bene signor agenore, su andiamo che la cena e’ pronta”
Cercami, come e quando e dove vuoi
cercami, è più facile che mai
338-5555xxx, con sorpresa.
E la fede degli amanti
come l’araba fenice.
di cornetti te ne fa tanti
ma a te lei non lo dice
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Tutta sta manfrina per sapere se te rode il culo de morì. Te rode il culo, fidate!
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. So’ stato inflessibile! Sto cespuglio lo lasci qui che tu’ madre affacciata al balcone nun la voglio vede’”
Alessandro Manzoni- Il 5 maggio (GITA)
Ei fu siccome immobile.
Dato il mortal sospiro
prese l’automobile
e fece un’altro giro
E’ m’è sì malamente rincresciuto
el pur amar e non esser amato
che come sasso duro son tornato
e ceco divenni per satisfar lo mio pennuto
(Cecco Angiolieri – Rime – poesia LXIX)
“Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava? Se parli avrai uno sconto di pena, collabora.”
Era bello il mio ragazzo
quando gli tirava il ……………
“All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? A erminia, co tutti sti lamenti, pure da morto me stai a stressa’!”
p.s. scusate sono inarrestabile e mi scuso per la sequela di cazzate, vi ho scoperto con repubblica e non riesco a fermarmi, aiutateme
PUFF PANT
“Paese mio che stai sulla collina
chissà perché arriviamo al lavoro sempre stanchi
sarà colpa dei saliscendi che ogni mattina
affrontiamo con la nostra bicicletta Bianchi”
L’uomo ragno … sta benissimo!
Massimiliano featuring 883
Un vecchio e un bambino…presero strade diverse.
Sul retro…
“riprendetevi ogni spernza, oh voi che uscite!”
Dietro ogni uomo di successo… c’e’ un culo.
cielo grigio su (cielo grigio suu), cielo giallo giu (cielo giallo giuuu) …e ce l’ho come vuoi tu!
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Oddio di nuovo questo co ste sedute spiritiche!!!
In principio era la fine
Mi dispiace di svegliarti…… ma la sveglia suona già
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita
Fermai il mio passo, ebbro di paura
poi guardia fu a indicarmi, con le dita:
“dal parco fora, è orario di chiusura!”
tanto va la gatta al lardo……. che ingrassa
tanto gentile e tanto onesta par
la donna mia qund’ella altrui saluta…
e invece l’è una troia risaputa!
dante alighieri
trentatre’ trentini andarono a trento tutti e trentatre’ trottando, che c’era sciopero dei ferrovieri.
Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Facile la vita per lei, Signor Knight.
Silvia, rimembri ancor della tua vita mortale…?
“Che cosa?”
che ne sai tu di un campo di guano?
Poesia di un enorme gabbiano….
Ei fu, siccome immobile
dato il mortal sospiro
io gliel’avevo detto
che non era capogiro.
prendi una donna, dille che l’ami
ma non ti aspettare che lei ci caschi.
non so che viso avesse
neppure come si chiamava
“e allora che parli a fà?”
(Guccini, “La locomotiva”)
L’Italia è una repubblica parlamentare fondata sul lavoro PRECARIO
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce”. Gli altri pescatori pensavano che fosse un vecchio paziente, invece era un vecchio morto.
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce”. Fino alla fine dei suoi giorni, non volle ammettere che la catapulta non era il metodo migliore per pescare.
non essere geloso se con gli altri ballo il twist
non essere furioso se con gli altri ballo il rock
insomma, fatti un po’ i cavolacci tuoi.
Quella sua maglietta fina
tanto tr.ia al punto che, faceva la velina
e quella bianca polverina
tanto idiota al punto che credeva aspirina
seppellite il mio cuore a wounded knee
e a campobasso il pancreas
T’amo, pio bove
spiacente ma sono già impegnato.
Pensavo fosse amore…invece era una lucciola
ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
non ti dico l’emicrania
nu pianeffort e nott’ sona luntanament…
per questo c’a nun piglio suonn…
Di Giacomo
Nell’ora di un caldo tramonto di primavera agli stagni Patriarsie fecero la loro comparsa due cittadini. Scomparvero anche, perché si stufarono delle ascelle sudate.
la nebbia agli irti colli piovigginando sale…..
sti cavoli, io abito al mare!
San Martino – Carducci
Quel ramo del Lago di Como che volge a Mezzogiorno e che alle 2 e 15 si gira e si fa gli affaracci suoi, sinceramente mi ha rotto!
Non restare in serie B……….
Del PIero!
Ei fù siccome immobile,
salì sull’automobile..
e scese dall’altra parte:
Napoleone Buonaparte._
Per la serie “relazioni a distanza”:
Non amarmi perché vivo a Londra.
Chiamatemi Ismaele, e ditegli che è un’ora che lo cerco!
La signora Dalloway disse che i fiori sarebbe andata a comprarli lei.
Poichè Lucy aveva il suo bel da fare a spassarsela con il signor Dalloway , li aveva ben visti lei “farlo” proprio sul tavolo della cucina. Ma tanto finché c’erano le feste da organizzare, suo marito più le stava lontano e meglio era.
Silvia, rimembri ancora… quando ti chiedevo l’ora?????
Al contadino arrapato non far sapere,
che della quarta misura,
sono di tua sorella le due pere.
Io mi ricordo quattro ragazzi ed una chitarra e un pianoforte sulla spalla:”Fantocci, questo lo prendi lei!!!”
Generale sopra la collina, ci sta la notte crucca e assassina… è travestita da contadina e sta facendo le poste come una cecchina…
Inseguendo una libellula in un prato, mi sono accorto che non ho un cazzo da fare.
Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava… guarda, so solo che quello stronzetto mi ha fregato la pleistescion e che se solo lo becco…
“M’illumino d’immenso…”
Spegni, che la corrente costa!
“Com’è che non riesci più a volare ?”
Ah! Ecco!
Non avevo acceso il turbomotore a supercarburante ionico ozonizzante !
“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’. Da quando sei part”
BZZZ, VIRUS FOUND, MESSAGE & FRIEND DELETED.
a madame moquette:
“questa roba la facevano i poeti dadaisti nel 1914(molto meglio direi) e voi ve ne uscite che è il tormentone del momento.”
benvenuta in internet. appunto, la facevano i dadaisti. d’altronde fino a qualche secolo fa scrivere lo facevano solo letterati e scribani … ammazza che bel divertimento che era per la povera gente come noi…
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”,
disse scordandosi anche le ultime voglie…
Prendi una donna, trattala male,
e stavolta mi fermo qui!
Alle prove dei Pink Floyd:
“Sooo, so you think you can tell… me how the hell are you playin’ this fing guitar? Is this all you can do? You kiddin’ me? You fing kiddin’ me, huh? You mother… St man, my 3 year cousin can play guitar better than ya!
“E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
che qui il telefonino non ci piglia”
E. Montale
Sempre cara mi fu quest’ernia al colon.
Lasciate ogni speranza o voi che entrate
in questo blog.
Questa è scientifica, ed è nota.
E=ma^2
E=mb^2
E=mc^2
Bingo!
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
prese la bicicletta
e ci fece un giro
Hasta la victoria. qualche voltia!
Ho eretto un monumento più durevole del bronzo… era in grès porcellanato
spesso il male di vivere ho incontrato:
era la brutta faccia di tua moglie
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Il dottore mi ha parlato
Ero stretto nel letto, ero legato.
Generale, dietro la collina….
ce ne sta un’altra.
“Fu allora che vidi il Pendolo. L’avessi visto prima evitavo la craniata…”
“Aprile è il più crudele dei mesi, ma è febbraio il più stronzo.”
l’ultimo di viC sulla libellula è da antologia 😀
stark: viC la dirà anche stasera su vickipedia, in cui ci sono anch’io 🙂
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e se non basta, condonare!
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
cazzo hai ragione. dirò allo scafista
di attraccare il gommone più a nord.
E correndo l’incontrai lungo le scale.
S’era di nuovo scassato l’ascensore.
sentii il tonar di ferree canne…un tiro bastò per stendermi!
sempre caro mi fu quest’ermo colle
la prossima volta che faccio la spesa vado in pianura
“Salve, professor Falken.”
“Azz, m’hanno trovato!”
riedizione di Wargames
-Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore.
Peggio de Trezeguet nun te po’ annà.
crudele è il destino,il crudo è di Parma
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?ma fatte i azzi tuoi rispose la luna
Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo: Bruno Vespa.
Vivi tu, vivi, o santa
Natura?…silenzio…
Sally cammina per la strada sicura.
“Tanto sono assicurata con la MAA!”
(i piu’ giovani non possono capire… 🙂 )
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma che razza di posti numerati hai scelto?
In principio era il Verbo, poi c’ha messo gli aggettivi, gli articoli a casaccio, non si capiva una mazza!
Era in principio il verbo.
Quando guardi nell’abisso…vedi buio pesto!
B
(fintcipit di un dizionario)
Era una gioia appiccare il fuoco. By Grisù
A che ora è la fine del mondo?
…le intesto un post-datato…?
ora di catechismo:
Il Signore prese il pane,
lo spezzo’,lo diede ai suoi discepoli
e disse:
“PASSATEMI LA NUTELLA!”
Primo: non nominare il nome di Dio invano.
“Adesso l’hai fatto”
-Via, via, vieni via con me.
Entra in questo amore buio,
non perderti per niente al mondo.
-Accendi un secondo, così vedo di chi è ‘sta mano…
I Fincipit esistevano già nel 1700:
“Nel principio Iddio creò il cielo e la terra.”
Così è stato tradotto, ma la traduzione non è esatta.
Voltaire, Dizionario Filosofico (G – Genesi)
Alla fiera dell’est per due soldi
un bond parmalat mio padre comprò
“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui rubò una caramella”
(Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di sfortuna)
“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo, solo la famiglia berlusconi a modo suo somiglia felicemente a una disgrazia ”
(Lev Nikolaevic Tolstoj, Anna Kankrenina)
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni che non era soddisfatto della tintarella”
(Ernst Hemingway, Il vecchio e la moda)
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di supermercati…”
(Alessandro Manzoni, I promessi sconti)
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, facevano orgie e droga party mattina e sera, ma questo non è un romanzo pulp.. (Jerome David Salinger, Il giovane Holden)
Poesia
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita,
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
vesto chianti sì aspro e forte
che ognissera mi da un’artra ubriacatura!”
(Dante Alighieri, La Commedia di Vino)
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanti cari,
tanto amati siciliani mi esclude,
ma col ponte tu sarai più vicina,
ma col ponte raseremo colle e siepe,
e verrò in trattore a te, O cara Messina ”
(Giacomo Leopardi, L’inconcluso)
“All’ombra della stampa e dentro il video
confortate di scioccheria è forse il sonno
della ragione men duro?”
(Ugo Foscolo, Dei loculi domestici)
Canzoni
“Marco se n’è andato e non ritorna più, ha preso l’intercity da Bolzano a Cefalù…”
(La sollecitudine di trenitalia, Laura Menopausini)
“Sara, svegliati almeno per cena…”
(Sara, Antonello Venditti)
“Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto a palazzo Chigi gongolava ”
(Pensieri e parole, Mogol-Bassotti)
Certe notti la macchina è calda…minchia il radiatore!
Potrei parlare, discutere
stringere i denti, sorridere.
Se trovassi la dentiera.
E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure: le pagine metà e metà.
Forza e coraggio, che dopo aprile viene Prodi
Robin Hood e Little John van per la foresta
ed ognun con l’altro si diverte come può
stanno bene attenti senno la polizia li arresta
per i PACS so tempi duri, ci vuole ancora un po’
L’albero a cui tendevi la pargoletta mano…. //
mi sa che non era un albero…
Sole sul tetto dei palazzi in costruzione //
si sono buttate giù dar cornicione….
Io no io no io no…. //
…ho detto che non sono stato io!!
(in Medio Oriente) Ed ero contentissimo, in ritardo sotto casa //
…meno male che non ho preso quel bus!!
Sul cocuzzolo della montagna….
…ma proprio qua dovevano costruire il supermercato?
Mettete dei fiori nei vostri cannoni….
…basta con l’erba!!
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
ove vo’ a far camporella!
C’era due volte…
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Quanta strad agg’ fatt…..
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Mannaggia lo sapevo che dovevo prendere quel bus….
Caron dimonio dagli occhi di bragia loro accennando tutti li raccoglie… minchia… e lo sciopero dei traghetti?
KAFKA -La metamorfosi
Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni tormentosi si ritrovò nel suo letto trasformato in un insetto gigantesco…
…’cXXXo aveva mangiato la sera prima?
lasciate ogni speranza o voi che entrate
che più di mezzo chilo non lo fate
dante alighieri – divina commedia
La nebbia agli irti colli piovviginando sale
e sotto il maestrale urla e biancheggia il mare,
giovedi’ sara’ anche festa ma io vado a lavorare !
Caro amico ti scrivo, cosi’ ti distruggo un po’
Un solo imperativo: vincere, e vince Remo!
Alla fine anche tu hai avuto i tuoi 5 minuti di celebrità 🙂 Un po’ come i miei Paper Bookmarks 🙂 Ebbravo 😉
Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome.
M’è andata di culo, due pagine dopo e mi chiamavano Caino!
Eva Luna
Addio monti…
Addio monti sorgenti, me ne vado a Girgenti!
(siculo nostalgico)
Leva calcistica:
Sole sul letto dei palazzi in costruzione ci sono mia nonna, mia zia e mia cugina che stendono i panni. Sotto ci siamo noi che giochiamo a pallone. Passa… dai…passa…passaaaaa… gooooooooooooooooooooooooooolllllllllllllllllllllllllllllll
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito insolazione!
m’illumino d’immenso
pur senza aver compreso
dell’incipit il senso
Alessandro Manzoni – I Promessi sposi
Quel ramo del lago di Como si spezzò.
Silvia, rimembri ancora….
Ah no, c’hai l’Alzheimer
Forse perche’ della fatal quiete tu sei l’immago che mi vien voglia di toccarmi i maroni quando ti vedo
U.Foscolo ALLA SERA
Forse perche’ della fatal quiete tu sei l’immago che non c’hai ancora il ragazzo!
U.Foscolo ALLA SERA
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ma devi veder come si incazza se non le rispondi!
D.Alighieri
Chiare, fresche e dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
infatti si chiama Adelmo mi hanno poi detto
F.Petrarca
Sento il sole dietro le imposte. Sento che c’è un’afa di marzo chiara e languida sul canale: Sento che è bassa marea.
La primavera entra in me come un nuovo tossico…Ragazzi, chi è che ha scorreggiato?
G.D’Annunzio
lasciate ogni speranza o voi che entrate, e l’ultimo chiuda la porta.
Ogni anno, ad ogni mese, ad ogni ora, ad ogni minuto, ad ogni secondo ci sta un blogger che distrugge il significato di belle parole………………. ma insomma tutti sti bloggeristi si vede che non sanno cosa fare!!!!!!!!!
(inspirato da radio deejay programma delle ore 8…e qualcosa….ringrazio a lui)
Cerco l’estate tutto l’anno…..
E alla fine qualcuno mi ha spiegato che viene solo ogni tanto….
(Celentano)
Se una notte di inverno, un viaggiatore….perde la coincidenza per un ritardo, e prende a cazzotti il capotreno, fa bene!!!
Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scelerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean Baptiste Grenuille, ed era un santo se paragonato a Silvio Berlusconi. Un santo.
LA PIOGGIA NEL PINETO.
Taci. Su la soglia del bosco non odo parole che dici umane. Ma odoro la terra rimossa con cui ho coperto le tue ossa.
Inseguendo una libellula in un prato
ho pestato una cacca di mucca.
” un dì s’io non andrò sempre fuggendo…starò fermo”
“>
Questa scritta stava sulla porta a vetri di una botteguccia, ma siccome non voleva dire un cazzo Bastiano girò i tacchi e se ne andò”.
“La Storia Infinita” di Michael Ende
“Otairauqitna ilodnairoc odarroc olrac eralotit”
Questa scritta stava sulla porta a vetri di una botteguccia, ma siccome non voleva dire un cazzo Bastiano girò i tacchi e se ne andò a scuola”
“La Storia Infinita” di Michael Ende
Respiri piano per non far rumiore…bastava che ti lavassi i denti
Resistere, resistere, resistere. Questo disse Georg Simon Ohm dopo aver scoperto la sua legge.
Queste sono tratte da Umberto Eco, e sono Fincipit ante litteram:
“Le donne, i cavalieri,l’arme, gli amori
le cortesie, l’audaci imprese io taccio”
“Ciascuno sta solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole. E via”
“Aprile è il piùà crudele dei mesi. Ma anche Marzo ve lo raccomando”
Stare insieme a te, è stata una partita….Luciano Moggi a Paparesta
Respiri piano perchè c’hai un tumore,
hai tre giorni di vita
te l’ha detto il dottore….
D’in su la vetta della torre antica
c’ho portato la Silvia e poi l’amica
essere o non essere,
si vabbè ma il mutuo chi lo paga?!!
se bastasse una bella canzone …non pagherei le tasse
Era una notte buia e quindi normalissima.
(si, iersera l’SMS era mio) 😉
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… per 500.000 euro, sa dirmi dov’è ora il Verbo?
Arma virumque cano…
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
C’era una volta.
Ora è crollata.
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta…
…e invece è una maiala risaputa!
CARON DIMONIO CON OCCHI DI BRAGIA
BEVEVA BENZINA E PISCIAVA ACQUARAGIA
L’uomo in nero fuggì nel deserto, ma il pistolero decise di non seguirlo.
E ‘fanculo alla Torre.
Sulle dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga,
e lei che indossa solamente un tanga
se ne sta in spiaggia ad abbronzar le tette !
l’albero a cui tendevi
la pargoletta mano
il verde melograno
da’ bel vermiglio in fior
e intanto commettevi
un gesto da villano:
usando l’altra mano
mi derubavi ancor !
Ho creato un blog per i fincipit 🙂
Per ora ne ho inseriti solo alcuni di miei, perché non mi va di copiare cose scritte da altri senza permesso… in particolare, non ho inserito nemmeno quelli dell’inventore originale.
Ma se mi date la vostra benevolenza (e magari venite a farmi compagnia sul nuovo blog) sarà un piacere inserire.
Fatemi sapere 🙂
Massimo
Dimenticavo il link… pensavo che il campo “sito web” dei commenti servisse a quello, ma sembra di no.
http://fincipit.blogspot.com
Il famoso curatore del Louvre, Jacques Saunière, raggiunse a fatica l’ingresso della Grande Galleria e corse verso il quadro più vicino a lui, un Caravaggio. Lo prese e lo passò al suo complice, seguito da un altro, e poi da un altro ancora.
Avrebbero fruttato milioni al mercato nero.
(Dan Brown – Il Codice Da Vinci)
Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte…
Squaraquazzzzz!!! Accidenti alla coliteeeeee!!!!
detta a me da mia sorella tempo fa:
“Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade
ho tanta stanchezza sulle spalle
lasciatemi qui come cosa posata in un angolo e poi dimenticata..”
“Si,così poi rompi perché non ti caghiamo!!”
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
C…o mi si è rotto il navigatore !!
All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
pareva fosse addormentato
e invece era un infartuato.
(Fabrizio De André – Il Pescatore)
In principio, Dio creò il cielo e la terra.
Poi decise che aveva fatto un errore.
(Genesi)
La chiamavano Bocca di Rosa,
ma il suo vero nome era Antonio.
Via del Campo, c’è una graziosa.
Passa una volante, non c’è più.
ANTONELLO VENDITTI
Tu sei dentro di me come l’alta marea…
porca vacca, sei peggio di un clistere!
http://ottoconzero.splinder.com/post/10148608/Fincipit in salsa nerudiana
http://ottoconzero.splinder.com/post/10148762/Fincipit de il Codice da Vinci
http://ottoconzero.splinder.com/post/10148828/Fincipit di come diventare buoni
Mi ricordo montagne verdi, prati blu, foreste gialle.
Devo smetterla con l’LSD.
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l’unico immodificabile evento di cui si possa asserire l’incontrovertibile verità.
Che palle, però!
(Umbero Eco – Il Nome Della Rosa)
Era una gioia appiccare il fuoco.
O almeno, Montag aveva sempre pensato che lo fosse; fino al momento in cui rimase imprigionato in una casa in fiamme, e morì tra atroci tormenti.
(Ray Bradbury – Fahrenheit 451)
Odissea
L’uomo ricco d’astuzie raccontami, o Musa, che a lungo
errò dopo aver imboccato la Salerno-Reggio Calabria
C’era una volta un re, seduto sul sofà, che disse alla sua serva:
“accendi la tv”
Scrivimi…
e se non avrai da dire niente di particolare
allora cosa scrivi a fare?
per favore non spammare
vangelo secondo matteo
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda generò Fares e Zerah da Tamar; Fares generò Esron; Esron generò Aram; Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon. Salmon andava contromano, fu coinvolto in un frontale e tutto finì
oppure:
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda generò Fares e Zerah da Tamar; Fares generò Esron; Esron generò Aram; Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon. Salmon generò Booz da Rahab; Booz generò Obed da Rut. Obed generò Jesse; Jesse generò Davide, il re, che fu seguito da fa, sol, la, si e do.
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre l’aveva condotto dietro un cespuglio e gli aveva ordinato per l’ennesima volta di abbassare i pantaloni, causando in lui una reazione spropositata che aveva coinvolto in maniera mirabile gli organi riproduttivi del genitore e un paio di cesoie da giardino.
(Gabriel Garcia Marquez – Cent’Anni Di Solitudine)
Entrò Carla.E subito dopo uscì!
Gli Indifferenti
Moravia
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita,
io sotto mi cacai per la paura
e tutta la “Commedia” fu abortita.
L’Italia è una repibblica democtratica fondata sul lavoro… degli altri…
Voglio una vita maleducata…
burp (rutto)
Alice guarda i gatti.
e i gatti: – ‘beh?! –
La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
non ci vede ‘na mazza,
casca nelle aiuole.
Memorie di un chirurgo d´urgenza.
Mó te voglio racconta un fatto che mé successo ieri.
Mia figlia me fa: a´papá che mi porti a lavoro con te a vede il pronto soccorso?
Capirai a me me sé allargato ir ir core, io e mia figlia al pronto soccorso, guai a chi me la guardava.
Mentre se stava a guarda in giro le sale operatorie arrivano d´urgenza du´ giovanotti ed uno di loro aveva una ferita al torace che non me piaciuta.
Io me giro e grido “Aiuto…venite tutti qua aiuto!”
Gli ho fatto ná toracocentesi… manco na goccia de sangue ne ´uscita. In guardia!!
Gli ho infilato un drenaggio a destra e ho cominciato la respirazione artificiale.
Me andato giú di pressione come Gesu Cristo!
Gl´ho frantumato du´costole, escorazioni multiple delle mucose e gli gridavo:
Arzete….porca puttana arzete!
Pieno di sangue per terra a ettolitri!
La pressione se arzata….me lo so guardato me so girato me só risistemato er camice.
Papá che e successo, dice mi´figlia. Niente… due multitrauma de passaggio!
Nnamo a vede la sala operatoria n´ho detto.
Ce l’ho grande ce l’ho blu……..
diceva il Grande Puffo sotto la doccia!
nel mezzo del camin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che lo spazzacamin la rasta aveva smarrita
ahi, tanto a dir qual era è quasi dura
esta frutta selvaggia e aspra e forte
che nel seder mi blocca la postura!
Destandosi una mattina da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò tramutato, nel suo letto, in un enorme insetto.
Minchia – pensò – basta peperonata la sera.
Mi dispiace di svegliarti
forse un uomo non sarò
ma ti voglio analizzare
vuoi seguirmi sull’astronave?
Vorrei segnalare che il gioco Fincipit non è proprio una novità ma è stato in pratica inventato una quindicina di anni fa da ‘Nduccio, il più noto comico d’Abruzzo e inventore del “rock agricolo” abruzzese.
Nella sua canzone “Bravo ti metto sei” contenuta nell’album “Zappa Rap” (che risale al 1991 e che possiedo), ‘Nduccio inanella 18 strofe di due versi ognuna, dei quali il primo verso è tratto da una celebre poesia mentre il secondo è inventato da lui (ed è in dialetto abruzzese, ovviamente) e completa in maniera divertente le strofe, che vanno a costituire una storia tradizionale abruzzese nel tipico stile goliardico di ‘Nduccio.
Per di più le strofe sono quasi tutte in rima.
Di seguito vi riporto il testo del brano, che però per essere apprezzato necessiterebbe della conoscenza del dialetto abruzzese e degli usi e costumi della nostra regione.
Per completezza, comunque, ho riportato anche la mia traduzione in italiano dei versi in dialetto (anche se, ovviamente, con la traduzione si perdono quasi tutte le rime) nonchè l’autore e il titolo delle poesie da cui sono state tratti i primi versi di ogni strofa.
‘NDUCCIO – BRAVO TI METTO SEI
la nebbia agli irti colli piovigginando sale
si trittica il piolo a sta ‘ngima a sta scal
d’in su la vetta di una torre antica
a taià la ramaccia e l’artica
Silvia rimembri ancora quel tempo
quando j t’ str’gnev e t’ v’nev li lamp
nel mezzo del cammin di nostra vita
t’ sò chiappat arret a lu trappit
settembre andiamo è tempo di emigrare
con me tu sei fuggita da li cull d’ p’scar’
all’ombra dei cipressi e dentro l’urne
t’ si spujat nud si rimast nc li cuturn
t’amo pio bove e mite un sentimento
marì, j so nu tor e tu sì na iument
l’albero a cui tendevi la pargoletta mano
patr’t la str’ppat e mò ci sta lu ran
sempre caro mi fu quest’ermo colle
ma già sta fa li rugh ha d’v’ndat moll
o cavallina cavallina storna
io amo solo te ‘nd so mai mess l corn
amor ch’a nullo amato amar perdona
t’ si ‘ngrassat come ‘na bandona
dalle alpi alle piramidi, dal manzanarre al reno
non esiste una cantina che non conosci beno
gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando
tre piatt d’maccarun e l’arrosto stai gustando
oh come sa di sal lo pane altrui
t si tajat n’atra lesc e ci si mess l’uj
la bocca sollevò dal fiero pasto
si mullat du-tre rutt, si ditt’: “n’n ma vast’ “
tuona la valanga da’ ghiacci immani
tu pur dop’ sazj inizi anche a tuonare
ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini
ar’intr solo la ser’ mbriach d’ candin
è fosco l’aere il cielo è muto ed io sul tacito veron seduto
sò r’mast nud, sò r’mast crud, sò r’mast sol gne nu curnut
TRADUZIONE
la nebbia agli irti colli piovigginando sale
si muove il piolo a stare sopra a questa scala
d’in su la vetta di una torre antica
a tagliare l’erba cattiva e l’ortica
Silvia rimembri ancora quel tempo
quando ti stringevo e diventavi rossa
nel mezzo del cammin di nostra vita
ti ho preso dietro il frantoio
settembre andiamo è tempo di emigrare
con me tu sei fuggita dai colli di Pescara
all’ombra dei cipressi e dentro l’urne
ti sei spogliata nuda e sei rimasta coi calzettoni di lana
t’amo pio bove e mite un sentimento
Maria, io sono un toro e tu sei una giumenta
l’albero a cui tendevi la pargoletta mano
tuo padre l’ha divelto e ora c’è piantato il grano
sempre caro mi fu quest’ermo colle
ma già sta facendo le rughe ed è diventato molle (‘Nduccio gioca con l’assonanza colle/collo)
o cavallina cavallina storna
io amo solo te non ti ho mai messo le corna
amor ch’a nullo amato amar perdona
sei ingrassata come un barile
dalle alpi alle piramidi, dal manzanarre al reno
non esiste una cantina che non conosci bene
gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando
tre piatti di maccheroni e l’arrosto stai gustando
oh come sa di sal lo pane altrui
ti sei tagliata un’altra fetta di pane e ci hai messo l’olio
la bocca sollevò dal fiero pasto
hai fatto 2-3 rutti, hai detto: “non mi basta”
tuona la valanga da’ ghiacci immani
pure tu, dopo sazia, inizi anche a tuonare
ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini
rientri solo la sera, ubriaca di cantina
è fosco l’aere il cielo è muto ed io sul tacito veron seduto
sono rimasto nudo, sono rimasto crudo, sono rimasto solo come un cornuto.
POESIE UTILIZZATE
la nebbia agli irti colli piovigginando sale (Giosuè Carducci, la nebbia agli irti colli)
d’in su la vetta di una torre antica (Giacomo Leopardi, passero solitario)
Silvia rimembri ancora quel tempo (Giacomo Leopardi, a Silvia)
nel mezzo del cammin di nostra vita (Dante Alighieri, la divina commedia)
settembre andiamo è tempo di emigrare (Gabriele D’Annunzio, i pastori)
all’ombra dei cipressi e dentro l’urne (Ugo Foscolo, dei sepolcri)
t’amo pio bove e mite un sentimento (Giosuè Carducci, il bove)
l’albero a cui tendevi la pargoletta mano (Giosuè Carducci, pianto antico)
sempre caro mi fu quest’ermo colle (Giacomo Leopardi, l’infinito)
o cavallina cavallina storna (Giovanni Pascoli, la cavallina storna)
amor ch’a nullo amato amar perdona (Dante, divina commedia)
dalle alpi alle piramidi, dal manzanarre al reno (Alessandro Manzoni, cinque maggio)
gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando (Giosuè Carducci, la nebbia agli irti colli)
come sa di sal lo pane altrui (Dante, la divina commedia)
la bocca sollevò dal fiero pasto (Dante, la divina commedia)
tuona la valanga da’ ghiacci immani (Giosuè Carducci, Piemonte)
ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini (Giosuè Carducci, San Martino)
è fosco l’aere il cielo è muto ed io sul tacito veron seduto (Arnaldo Fusinato, l’ultima ora di Venezia)
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.
Ma dopo la finanziaria di Prodi non esisteranno più famiglie felici.
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. L’ottantacinquesimo giorno pescò un pesce gigantesco, ma mentre lo tirava a bordo, morì di infarto”.
(Alessandro Manzoni): “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…..”
(La mamma di Alessandro Manzoni): “Alessandro, piantala di sparare cazzate e fa i compiti!”
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schiva e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne”
“Meglio, perchè non me ne frega un accidente”
Cathia ha il più bel culo d’Europa, peccato che abbia 76 anni.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
ma Anna non mi volle
e le mie giornate sono vuote e nude.
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
spero di finirci il più tardi possibile.
Si sta come d’autunno,
sugli alberi, le foglie
purtroppo mi toglie il sonno
la rompipalle di mia moglie.
M’illumino d’immenso: la bolletta della luce sarà drammatica.
Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava
perchè i genitori non hanno pagato la bolletta!
Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto
che usciva fuori tutto
ci credo
pesi 120 chili e ti ostini a mettere la taglia 48!
Respiri piano per non far rumore,
ti addormenti di sera e ti risvegli col sole
sei chiara come l’alba
e russi come un treno a vapore.
sempre caro mi fu quest’ermo colle
certo che l’idea del picnic sul k2…
…Essere o non essere??…Fai un po come cazzo vuoi…
Quand’ero piccolo, tutti mi scherzavano per le dimensioni del mio pene.
Così me lo sono tagliato.
Chiamami Elvira, amore…
Una rotonda sul mare… non gli bastavano quelle per strada!
It was the year when they finally immanentized the Escathon.
Not much more could have been done after this.
Really.
(R. A. Wilson, R. Shea – The Illuminatus! Trilogy)
(tronchetti cita oscar wilde)
“resisto a tutto, tranne alle TRENTAZIONI”
Eran trecento, eran giovani e forti
e la mia ragazza se li è fatti tutti
lasciate ogni speranza o voi che entrate, pagate più di quello che guardate
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Amò…ma nun è in tutti questi anni m’avessi portato sfiga???
Ossi di Seppia (Eugenio Montale)
Fatti non foste per viver come bruti,
quindi lavatevi che puzzate.
D
M’illumino e m’abbronzo…
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Ché da piccola volevo tenerti in cantina.
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. “Ancora uno e poi basta” disse tra sé e sé.
Nata sotto il segno, nata sotto il segno,
nata sotto il segno dei fessi!!!
“un connubio fra lettere e matematica”
S’ode a destra uno squillo di tromba
a sinistra risponde uno squillo
d’ambo i lati calpesta e rimbomba
quattro terzi pigrecoi erre tre
Amor ch’a null’amato amar perdona
mi prese di costui piacer si forte
che, come vedi , non mi condona
di aprir della galera le due porte
Padre Nostro, che sei nei cieli,
è per questo che non ci vedi?
Pittore, ti voglio parlare, mentre dipingi un altare,
lo so, sono un povero negro,
ma il barattolo dalla testa e i pennelli dal culo me li puoi anche levare…
Penso che un sogno così non ritorni mai più
mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal medico svegliato,
e mi accorgevo di esser dalla scala ruzzolato….
Pittare….mai più….
Haidi, ti sorridono i monti
le caprette ti fanno ciao
Me ne dai anche a me di quella roba là?
Fratelli d’Italia
l’Italia s’è desta
rimettete il malloppo a posto
Che ne sai tu di un campo di grano?
Un cazzo, faccio l’avvocato
Dormi sepolto con tutto il tuo grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono Fini, Casini e Bossi
– Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!
– PEPPEREPEPPEEEEEEEE’!
(G. Pascoli, “Alexandros”)
ciao
Lisa
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
la Sandra Milo, isterica,
gridò in diretta: “CIIIIIIIROOOOOOO!”
ciao
L.
In principio era il verbo.
E allora perché ‘sto cazzo di di testo tedesco lo piazza per ultimo in fondo a un paragrafo di 12 righe?
Lisa
T’amo, pio bove.
Anche se m’hai tradito, e ne ho le prove. 🙂
Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
e grazie al cazzo è un campo di grano
D’in su la vetta della torre antica … guardone solitario tu ci spiavi
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita… e infatti era una scala a chiocciola.
-M’illumino d’immenso….
-Beppe, fatti meno canne….
Sara, svegliati che e’ primavera…. Sara!… Sara?… ma cos’e’ questo odore che emani?
“…amor ch’a nullo amato amar perdona…
ehm, no, volevo dire:
…amor amato ch’a nullo amar perdona il… ehm, no… allora:
…amor perdona nullo ch’a amato amar…
MAVAFFANCULO, ma chi cazzo me lo ha fatto fare sto’ mestiere!!!!….”
Sara svegliati è primavera
è da ottobre che non risponde
la potete portare al reparto espianti
Sara svegliati è primavera.
Come dici?
Che non ti devo rompere i coglioni e che ti alzi quando ti pare?
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce: scarpe, copertoni, bottiglie di plastica, preservativi usati… decise che era il momento di aprire un robivecchi.
Padre nostro che sei nei cieli
da quando ha scoperto Ryanair non stai un momento a casa
Padre nostro che sei nei cieli, prova un po a venir qui giu’, poi vedrai che due madonne partono anche a te…
e la luna rossa me parla e teeeeee
io le dumando si aspietta a meeeee
e me risponde se o’ vuo sapeeeeeeeeee
quello non sa manco più il tuo noomeeeee
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce:
Porca puttana pure stavolta gli toccherà passare in pescheria
e se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante,
mangia a colazione un sano kinder fetta al latte
troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre dentro la merendina la vita è……..
Non sono un signoraaaa……
(Ce ne siamo accorti…..!)
Bertè
Chiamatemi Ismaele.
“Ismaeleee!! Ti vogliono!!”
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura…
O Dante, te ti ci e’ voluto tanto per trovar la gnocca!
Dio è l’oppio dei popoli.
Sorridi, la Turco ha raddoppiato la dose.
Essere o non essere,
questo è il problema….
mentre Prodi ti incula,
se la ride Dalema!
Resistere….resistere….resistere….
basta non muoversi troppo
ed usare la vasellina
spiegava Luxuria a Prodi
soli in cantina!!!!
oh Prodi….perchè sei tu Prodi
rinnega il tuo Schioppa…
oppure chiamami Tassa
ed io sarè il tuo Tasso
ed insieme Tasseremo..
Non so che viso avesse,
neppure come si chiamava,
con che voce parlasse,
… l’importante è che la dava!
Ave Prodi….
i morti tui….
te salutant!!!
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura…
Orca miseria ho finito la matita!
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura…che la bolletta mia era smarrita.
M’è l’umido nel mezzo.
(cicciolina)
M’e’ l’umido nel mezzo.
(cicciolina)
Ps: Probelmi d’accento, scusate l’apostrofo su e
Siamo qui riuniti per celebrale in unione civile…
1 1=3
…e adesso su tutto il resto ve la vedete voi…
Mi permetto di citare il poeta Robertetti, di Corrado Guzzanti:
“Due rette parallele non si incontrano mai, e se si incontrano non si salutano”
Bel gioco, complimenti! A onor di cronaca, però, va detto che intere generazioni di cabarettisti ( e di umoristi) si sono cimentate in questo “sport”. Esistono canzoni fatte con tutti incipit di altre canzoni, esistono monologhi basati su questo tipo di gioco, per non parlare di Roland Barthes e del suo “Frammenti di un discorso amoroso” o di Raymond Quenau e del suo ” Esercizi di stile” o di Fruttero e Lucentini e del celeberrimo “Incipit”
di alcuni anni orsono. Cmq, giochiamo! Ma per non cadere nell’inutile e nel volgare, magari alziamo un pochino il tiro: meno “vaffa” e “zzo”, rendono la sfida più interessante e meno ovvia. O no? Fulminante: “…Ed è subito pera”.
Quello di prima lo battezziamo “INCIFIN”: (…ed è subito pera). Ecco, ora il “fincipit” (sempre da S. Quasimodo):
Ognuno sta solo sul cuor della terra, afflitto da un mucchio di sòle. E la poesia non esiste.
1)- (Ungaretti: “Soldati”) Si sta come d’autunno, sugli alberi la moglie e il suo bambino, gattonano sui rami all’Italo Calvino. Forse non è Barone il piccolo, ma rampa, come del resto gli ha insegnato mamma. Perché si sa, se il giovane non è rampante, sarà precario a terra come in aria: potrà cambiare ciò la finanziaria?
2)- (Ungaretti: “mattina”) M’illumino di meno, se penso, al costo immenso.
Alziamo il tiro!
Ma giochiamo anche con le canzoni: Marco se n’è andato e non ritorna più… Franco si è ammazzato ‘nne poteva più. Che gli faccio agli uomini che cavolo ne so? Sta di fatto: che in 28 m’hanno detto: NO! CIAO!
io mi sto divertendo tantissimo. siete un bel gruppo che si sta allargando. evviva!!!!
tanto bella e tanto onesta
pare la donna mia
quand’ella altrui saluta
……..’sta fetusa!!! ma chi saluta?
pottana!!!!!!!!!!!!!!!
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in una selva oscura
che la diritta via era smarrita
Accesi il mio TomTom senza paura…
Una voce recitò “Posizione non sicura!”
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce:….primavera……sbadiglione.
P.S. fine di un letargo…..chi dorme non piglia pesci.
Gira su ceppi accesi lo spiedo
scoppiettando,
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri…..splash….’na cagata sulla camicia!
Contingenza e necessità… La la la… La la la…
Novembre. Si staccano dai rami, arcani segni astrali.
Passeggio e cado: lo zoccolo del Toro.
Contingenza e necessità… La la la… La la la…
Davanti a te… ci sono ioooo
E allora frena per dio!
(Mogol – Battisti – Fiat)
Che ne sai tu di un campo di grano?
Nulla; ho fatto ingegneria a Milano.
(Mogol – Battisti – Politecnico)
Domani, D’Annunzio e salute.
Taci, ho un ernione.
Mi sto divertendo un mondo con i fincipit, anche se non sono cosa nuova.
Ve ne propongo uno classico, vecchio di almeno quaranta anni
Ei fu. Siccome immobile
dato il mortal sospiro
ei prese l’automobile
e si fece un altro giro
dall’alpi alle piramidi
dal manzanarre al reno
giù per una discesa
gli s’era rotto un freno..
Non so che viso avesse neppure come si chiamava
si ebbe un buco in testa mentre una moglie altrui chiavava.
Silvia fai presto che sono le otto…
devi portare a pisciare il bassotto…
e poi la smetti con tutto quel trucco…
te l’ho già detto, sembri un cosacco…
(da Silvia di vasco Rossi)
Mi illumino di incenso
Celo grande, celo blu…
Ma chi sei, il Grande Puffo?
Per me si va nella città dolente
per me si va nell’etterno dolore
per me si va tra la perduta gente
insomma ti decidi a cambiare direzione!
Io non posso stare fermo con le mani nelle mani…
quasi quasi me ne andrò a zappare!!!
quest’ultimo mi ha fatto davvero ridere!!! 😀
Mi sono informato c’è un treno che parte alle 7 e 40. Corro a suicidarmi.
Quando il sole tornerà da te…vedi di mettere la protezione eh.
Passerotto non andare via…
che t’insegno io a sporcarmi l’auto appena lavata
Ho visto un uomo che moriva per amore,
ne ho visto un’altro che più lacrime non ha;
da domani basta, guardare i programmi della De Filippi
bello anche un’altro con l’apostrofo 😀
Cantami o Diva del Pelide Achille l’ira funesta
calmata poi col bromuro e per gli Achei fu festa
Alice guarda i gatti e i gatti mangiano il plutonio!
M’illumino d’autunno,
sugli alberi il verde melograno,
all’ombra dei cipressi e di questa siepe
respiro piano per non far rumore.
Cercami a mezzogiorno, è più facile che mai.
Che ne sai di un bambino che rubava
le caramelle agli sconosciuti.
inter coscias est fessura,
tam lata quam scura
Con 24 mila baci, Adriano, ci prendon per froci.
Chiamatemi Israele !
…rosso di sera….
stasera si’ tromba!
ti pizzica il culo?
in casa trombano!!!
ei fu’ siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
prese la moto nuova,
e fece una’altro giro
Il Re dei Fincipit… m’è venuto or ora:
In principio era il Verbo, risorse alla fine.
GALEOTTO FU IL LIBRO E CHI LO SCRISSE …prostrato dalle Pagine Gialle Pico della Mirandola disse …
Ucci Ucci sento odor di cristianucci…
… A Romanoooo… chiudi il serraglio che mi scappano i leoni…
Passata è la tempesta.. Odo augelli far festa…
… A Romanoooo…. chiudi il bagno che scappa Luxuria….
Myricae
PATRIA
Sogno d’un dì d’estate….
… A Romanooooo… a ricordate de mette la tassa sull’arbergo….
Myricae
LE MONACHE Dl SOGLIANO
Dal profondo geme l’organo
tra ‘l fumar de’ cerei lento:
c’è un brusio cupo di femmine
nella chiesa del convento:
… a Romanoooo…. anvedi de mette ‘l burka ste femmine….
Hanno ucciso l’uomo ragno, chi sia stato non si sa. E la donna scarafaggio dove è andata, qui o là? Han beccato i maggiolini che scopavano in tv attaccati ai finestrini che facevano: “yuhuu”!
Tessere o non tessere. Questo è il dilemma di Peneolope.
Finché la barca va, lasciala andare, finché la barca va, tu non remare, finché la barca va, stai a guardare…
Affogo, bastardo!
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale, a vedere il pellicano pazzo per l’infermiera. E gridare: anvedi, oh, gli è partita la brocca! Voglio vede come fa a baciarla in bocca.
Arriverderci amore ciao, si muore un po’ per poter vivere, ok, ma tu, caro, sei così noioso che scappano anche le nuvole. Addio!
Cantami, o Diva, del Pelide Achille…
ma anche l’ultimo della Tatangelo mi va benissimo.
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…
lo potato, che mi faceva ombra alle petunie.
Eccheccaz.
clauck
Com’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia,
però c’è il chirurgo plastico,
il botulino, l’acido ialuronico,
il collagene, il peeling termico,…
“Cathia ha il più bel culo d’Europa.” Il rosso graffito splendeva in tutta la sua sfacciataggine su una colonna del ponte di Corso Francia. Poi la Hunziker fece quella pubblicità degli slip, e il graffito scomparve.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle”,
disse Napolitano al Quirinale.
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre l’aveva condotto a conoscere il ghiaccio. “Quell’idiota – pensò con un sorriso amaro – Con tutti i posti che ci sono al mondo, proprio in Groenlandia doveva portarmi in vacanza!”
Giuda, con un bacio mi tradisci?
A Signo’ s’aspetti dumill’anni te mando un sms!
Passata è la tempesta, odo augelli far festa e la Marini tornata in su la via che ripete il suo verso.
eccomi qua!!
“Rosso di sera
ma bianco con il pesce”
Avanti popolo, alla riscossa…
Governo Prodi, datti ‘na mossa.
Hammurabi…
Occhio per occhio,
occhio al quadrato
Questa è stata detta sul serio:
“Eh lo so, quest’auto è un po’ ANTIPERUVIANA ” !!!!!!!!
di a da in con su per sturm truppen
vieni santuzza vieni,
vieni con me a milazzo,
la ti farò sentir il c…
culmine della passion.
Qualcuno doveva aver diffamato Josef K. perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato.
…Ma poi arrivò l’indulto e visse felice e contento.
“La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Il resto, purtroppo, lasciò a desiderare”.
[Sibilla Aleramo, “Una donna”]
Chiedo scusa a tutti, ma a me è venuta in mente solo questa:
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
il mio pisello grosso.
Scusate ancora
“quel ramo del lago di como che volge a mezzogiorno…è inquinato e c’è divieto di balneazione.
No ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
meglio
restare a casa
a far la maglia.
la donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole…e sono tenta di bocca e cinquanta l’amore
senza dubbioTsugumi era una ragazza impossibile. infatti gli uomini non se la cagavano punto.
Banana yoshimoto Tzugumi
Essere è un problema, nonessere un fonema
(T)essere o non (t)essere, questo è il problema.
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
NIENT’ALTRO DA DICHIARARE
Essere o non essere. Disse Neutrino.
Spezzeremo le reni alla Grecia! Con Albione ci basterà un pareggio.
Andava a piedi nudi per la strada. Con un vetro, il piede si ferì…
Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto
che mi immaginavo tutto..
Ehm, Claudio.. è body painting
Respiri piano per non far rumore,
ti addormenti di sera
e russi come un trattore
è chiaro come l’aria:
sei fatta come un panda
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?
– Non è un buon motivo per seppellirmi in giardino
– Non insistere, Ugo, al mausoleo di Arcore non ci rinuncio
NASCITA DI UN CAPOLAVORO
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura”
..e fin qui non ci piove…
“Finiva male pure quella gita
‘St’altr’anno per le ferie vo in Gallura”
Ma dai ! sembra un tema delle elementari…
ripoviamo..
“Di marzapane vidi, costruita,
una casetta in mezzo a una radura”
Naaah… si era detto “Commedia”, no “Favola” ! Dio, questi incipit sono un inferno !
…. DIO ? INFERNO ? …eeeehi, aspetta un attimo…
Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Asterix, Obelix, Panoramix, .. (ad libitum), nostra Galli appellantur
Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni tormentosi si ritrovò nel suo letto trasformato in un insetto gigantesco…
Mi è andata ancora bene pensò, pensa se mi fossi trasformato nel mio capo ufficio!
Ligabue:
certe notti la macchina è calda
certe notti….NO.
Si sta come d’autunno.. senz’alberi nè foglie.
– Giuda, con un bacio mi tradisci?
– Beh, è solo l’inizio, vedrai tra 2000 anni in quanti modi ti tradiranno…..
Il sole muore già…
Di doman non v’è certezza!
(Zero – Lorenzo il Magnifico)
E la luna bussò….
Avanti!
(Berté)
Là dove c’era l’erba ora c’è…
…del fumo buonissimo che me lo porta uno che conosco.
Anche economico.
clauck
Correva l’anno del Signore.
E il Signore gli correva dietro.
Bonn Atale.
Buò Nanno.
Buon Apasqua.
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno (di giorno) nonché a mezzanotte (se è notte).
Cercavo me stesso.
L’ho trovato nello specchio.
Stavo meglio prima.
m’illumino d’immenso….. e poi implodo!
la donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole
c’è aere che ristagna
tra le sue chiappe di gran mole
tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta
ma quando le vien voglia di scopare
col membro in bocca tosto divien muta
ei fu, siccome immobile, su una sedia a rotelle
quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia
tua sorella sarà mia
prima che l’età sia mezza
Una mattina Gregor Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso.
“Cielo! non ho niente da mettermi!”
Partire è un pò morire…ma morire è partire un pò troppo!!
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Riguardo all’universo ho ancora dubbi, per il resto mi è bastato guardare la faccia di Calderoli.
A. Einstien
Facciamo la guerra per poter vivere in pace (Disse G.W. Bush).
Aristotele.
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…è un casino da spostare quando si cambia all’ora legale.
T’amo pio bove…. ma anche quella capretta là in fondo mi garba un poco
“Natale non è Natale senza regali”, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.
“È così spiacevole essere poveri!” sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito.
Dopodiché organizzarono un colpo all’ufficio postale.
[Louisa May Alcott, “Piccole donne”]
Una notte d’estate il vecchio maestro Yaakov Pines fu svegliato di soprassalto. Qualcuno, fuori, urlava: “Mi sbatto la nipote di Liberson!” Al che Yakov gridò in risposta: “E chi se ne frega! Ho sonno e voglio dormire!”
[Meir Shalev, “La montagna blu”]
La prima visita ch’io feci a Tartarino di Tarascona è rimasta nella mia vita una data incancellabile: sono passati dodici o quindici anni da quel giorno e la ricordo ancora come un fatto avvenuto ieri. Il fatto è che, invece, vorrei dimenticare.
[Alphonse Daudet, “Tartarino di Tarascona”]
Quando avevo ventitré anni una tipa di nome Enrica Rivatti con le labbra pallide e gli occhi acquosi e i capelli fritti color paglia mi ha telefonato una sera tutta concitata per dirmi di chiamare al più presto il suo amico Damiano Diamantini che cercava un esperto di rock per una collana di libri sulla musica. Quando Enrica mi ha detto ‘sta cosa le ho risposto: “Ma guarda che io di musica rock non so un cazzo”.
[ops, era “I veri nomi” di Andrea De Carlo]
La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie ed io ci separammo. Poi vivemmo sempre felici e contenti.
Jack Kerouac
Sulla strada
Era una gioia appiccare il fuoco.
Tranne quella volta che ero inzuppato di benzina: quella volta lì, è stato meno divertente.
Ray Bradbury
Fahrenheit 451
Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo… mi chiamavo… Oh bella. Me lo son dimenticato.
Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal
Sei partita da due mesi e da due mesi, a parte una cartolina nella quale mi comunicavi di essere ancora viva, non ho tue notizie. Ti prego di continuare così.
[Susanna Tamaro, “Va’ dove ti porta il cuore”]
Avanzava, scalciando la neve profonda. Era un uomo disgustato. Si chiamava Svevo Bandini e aveva appena acciaccato una grossa merda.
(Ci ho sofferto a rovinare così l’amato John Fante 😉
When you’re down and trouble
and you need some helping hand
ci fosse un cazzo di nessuno….
(Carol King e James Taylor)
Non dire sciocchezze, cara, no che non ci sarà una guerra atomica.
BUUUUUMMMM
[L’amore non guasta, Jonathan Coe]
Era gennaio, faceva freddo, era buio e pioveva, ero stanco e mi sentivo malissimo.
Fu così che decisi di rimanere a letto, quel giorno.
[A ovest di Roma – John Fante]
Cominciò per sbaglio. Alle Poste.
Ma finì, precisamente, con uno sbadiglio.
E una ricevuta di ritorno.
(Charles Bukowski, Post Office)
Non avevo scritto la paternità, quindi la ripropongo:
Cominciò per sbaglio. Alle Poste.
Ma finì, precisamente, con uno sbadiglio.
E una ricevuta di ritorno.
(Charles Bukowski, Post Office)
Per Elisa
vuoi vedere che perderai anche me
per Elisa non sai piu’ distinguere che giorno e’
e poi non e’ nemmeno bella.
Molto meglio “Al chiaro di luna”, per dire.. ma mi senti, Ludwig ? LUDWIG ?
Marco se n’è andato e non ritorna più …
…
Finalmente posso smettere di inventarmi cazzate per giustificare le mie notti allegre….
L. Pausini (La solitudine)
Sapove di saleeee
sapoveee di maveeee…..
amove potevi favti una doccia
E adesso sieditiiii
su quella seggiolaaaa…
intanto apri la bocca che leviamo quel molare…
Io non posso stare fermo
con le mani nelle mani.
Toglietemi ‘sta cazzo di camicia di forza.
(Riccardo Cocciante, Margherita)
In principio era il Verbo
per la precisione l’imperativo di un v.intr., 2a pers. sing.
Introduceva una prop. finale seguita da un compl. di luogo
Si trattava di una loc.verb. volg.
Piena anche per gli olivi, quell’annata. Furono abbattuti il primo gennaio per costruire il centro commerciale.
(Luigi Pirandello, La giara)
Fu allora che vidi il Pendolo.
Respirai di sollievo e gridai: “Foucault! Foucault! E’ qui, l’ho trovato!”
(Umberto Eco, Il Pendolo di Foucault)
Fincipit lasciati dai commentatori sul mio blog:
Prendi una donna,
dille che l’ami
… poi ricordale che è il primo d’aprile.
(M. Ferradini – Teorema)
Laura non c’è,
è andata via
… buon viaggio.
(Nek – Laura non c’è)
Quand il me prend dans ses bras,
il me parle tout bas…
… je ne le comprend pas.
(La vie en rose)
Oggi mamma è morta
… papà, dal canto suo, è felicissimo.
(Camus, lo straniero)
Eravamo in quattro – George, William Samuel Harris, io e Montmorency…
…ma non diventammo mai famosi come Paul, John, George e Ringo.
(Tre uomini in barca – Jerome K. Jerome)
marco se n’e’ andato e non ritorna piu’
e il treno delle 7.30 senza lui
… avra’ un posto libero in più.
(La solitudine – Laura Pausini)
Ho visto la gente della mia età andare via,
Lungo le strade che non portano mai a niente …
… A 14, 14 Agosto
(Guccini, Dio è morto)
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta…
tornatene a letto,
l’ora è ancor presta.
In principio era il Verbo
e il Verbo era presso Dio
… per i sostantivi sentite San Matteo.
(Gv. 1,1)
In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso
… per tutto il resto c’è Caterpillar.
(Genesi 1,1)
– Mastro Bill, dove siamo?
– Cazzi miei, Kammamuri.
(Emilio Salgari – I pirati della Malesia)
quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia
chi vuol esser lieto sia
per tutti gli altri un po’ di prozac
Sempre caro mi fù quest’ermo colle
se lo vuoi,perciò
sono due milioni e mezzo di euro
aveva una casetta piccolina in canadà
piena di mussulmani
era una base di alcaidà
Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque.
Ci ho messo trent’anni per capirlo. Adesso faccio caciotte alle Mauritius.
(Gente in Aspromonte, Corrado Alvaro)
Tutti gli americani di una certa età dicono di ricordarsi dov’erano e cosa facevano quando Kennedy è stato assassinato a Dallas. Mai nessuno che si ricordi cosa faceva il giorno prima.
(Lo stato dell’unione, Tullio Avoledo)
Il cielo, che gravava minaccioso a pochi palmi dalle teste, sembrava una pancia d’asino rigonfia.
In quel mentre arrivò un cacciatore che gli aprì la pancia e quando vide che non c’erano né la nonna né cappuccetto rosso si accorse di aver sbagliato libro.
Sepulveda – Il vecchio che leggeva romanzi d’amore
Al terzo giorno di permanenza a Parigi, Rachel Fleming cominciò a puzzare. (Elinor Rigby, Un’americana a Parigi)
Bagheria l’ho vista per la prima volta nel ’47.
Ma da quando le ho prestato 3.000 euro non l’ho più vista! (Dacia Maraini, Bagheria)
C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Perchè mi hanno detto che Bagheria è quì, e se non mi restituisce i soldi… (Cesare Pavese, La luna e i falò).
Che ne sai di un bambino che rubava,
che ne sai se oggi spaccia o se la cava.
(Lucio Battisti, Pensieri e parole)
L’indirizzo ce l’ho,
rintracciarti non è un problema:
è che se tuo padre mi rivede
stavolta
mira alla testa
(Renato Zero, Triangolo)
Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti solletican le parti basse
ma son zampette di formiche rosse.
(Fabrizio De Andrè – La guerra di Piero)
(V.M.) C’era una volta un principe che voleva avere per sé una principessa, ma doveva essere una vera principessa. Perciò viaggiò per tutto il mondo per trovarne una, ma ogni volta c’era qualcosa di strano: tutte gli chiedeveno 100 euro.
(Hans C. Andersen, La principessa sul pisello).
C’era una guerra contro i turchi. Il Papa volle mettere una buona parola, ma loro non capirono. Erano arabi. (Italo Calvino, Il visconte dimezzato)
Il Signore degli Anelli
vende anche siarpe?
In principio era il Verbo
e il Verbo era c/o Dio
PINOCCHIO. C’era una volta un bambino di legno, che divenuto di carne, passò la vita a rimpiangere il suo pisello in quercia…
– Che scuola hai fatto, Holmes???
– Elementare, Watson, elementare….
La nostra è sostanzialmente un’era tragica, per cui ci rifiutiamo di prenderla sul tragico. Il cataclisma si è ormai abbattuto su di noi, siamo circondati dalle rovine, cominciamo a creare nuovi piccoli centri di vita, a nutrire nuove piccole speranze.
È un lavoro alquanto difficile; la strada verso il futuro è tutt’altro che piana, ma noi aggiriamo gli ostacoli o li scavalchiamo. Dobbiamo sopravvivere, per quanti cieli ci siano crollati addosso.
Per non parlare del soffitto del nostro formicaio…
(“L’amante di Lady Chatterley”, Lawrence)
Erano quasi le nove del mattino quando il consigliere titolare Jakov Petrovic Goljadkin si svegliò dopo un lungo sonno, sbadigliò, si stiracchiò e infine aprì del tutto gli occhi. Per un paio di minuti rimase però a giacere immobile nel letto come uno che non è ben sicuro se è desto o se dorme ancora, se tutto ciò che gli succede intorno è veglia e realtà o non piuttosto la continuazione delle disordinate visioni del sogno.
“Jakovié, Jakovié, scètate, so’ ‘e nove” udì dalla stanza vicina.
“Già so’ ‘e nove! La sera sei privo di andare a dormire, che già si fanno le nove del giorno appresso. Addo’ stà ‘o cafè?” disse il consigliere titolare Jakov Petrovic.
(Dostoevskij – Il sosia)
Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell’osteria aspetteremo a entrare,
ché la ZTL qui termina alle sei.
(Guido Gozzano, La Notte Santa)
La mascella nel cortile parlava
diceva: “Attenti, c’è una fuga di gas!”
Ma il bambino nel cortile sta giocando
getta sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
scende un alieno e gli viene a menare.
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne”
“Bravo, sta’ zitto, che rischi di rovinare generazioni di giovani!!
“ Nel mezzo del cammini di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Che la diritta via era smarrita”
Allor m’inerpicai per quella dura
Che sale ed affatica, ma c’impelle
A tutto osare e rimirar le stelle.
“Si sta come d’autunno
Sugli alberi, le foglie”
E le cadute voglie
Si avverton con l’età.
“M’illumino d’immenso” :
ma è soltanto un lampo
in una notte di pioggia in città.
“Sara, svegliati è primavera”
Vivi, perché l’estate sopravanza
Godi l’autunno con vesti di rosso
E sorridi all’inverno che ci spegne.
Oggi primo giorno di scuola.
E mi hanno già sospeso.
(Edmondo De Amicis, Cuore)
Nonostante tutte le precauzioni e i provvedimenti del caso, il nostro viaggio di nozze fu disastroso.
Ci andai da solo perché lei non aveva preso le ferie.
(ripeto, mancava l’autore)
Nonostante tutte le precauzioni e i provvedimenti del caso, il nostro viaggio di nozze fu disastroso.
Ci andai da solo perché lei non aveva preso le ferie.
(Grazia Deledda, Il paese del vento)
Ei fu,
Mattia Pascal.
C’era una volta,
ora c’è una porta!
Ioguido, hai appena inaugurato il genere Fincipit-Mashup 😀
Nino non aver paura, di tirare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore…
Un giocatore, lo vedi dal coraggio,
dall’altruismo, dalla…. MA VAI A FARE IN CULO! LO HAI SBAGLIATO, CAZZO……!!!!
(De Gregori, La leva calcistica…)
IO CANTO
(di Ariosto – Pausini – Omero)
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto.
La nebbia che si posa la mattina,
le pietre di un sentiero di collina,
il falco che s’innalzerà,
il primo raggio che verra,`
la neve che si sciogliera`,
correndo al mare.
Cantami, o Diva,
l’impronta di una testa sul cuscino,
i passi lenti e incerti di un bambino,
lo sguardo di serenita`,
la mano che si tendera`,
la gioia di chi aspettera`,
per questo e quello che verra`,
Io canto.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Ma non vorrei rompervi i coglioni.
Buonanotte
Eio, anche il mio di ieri su Dostoevskij era un mashup…
“Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto
che mi immaginavo tutto.
Quei suoi pantaloni stretti
tanto stretti al punto
che ho capito tutto”.
(Introduzione a “Il triangolo” di Zero)
Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie.
Ed è subito… Merda! Quand’è che mi imparo a guardare dove cammino???
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole.
E poi dice che l’effetto serra…
Si sta
come da tonni
sugli alberi
le triglie.
Tramutoli, Pescatori
(Ungaretti, Soldati)
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita
e la gola mia colma era d’arsura.
Ma come prece che tosto vien udita,
da nessun pizzo scorsi tetti e mura
allorch’ errando a vuoto come pazzo
venne financo a diluviare:”E che sfiga… Ca…”
Ca… Ca… Cappero???
Ei fu. Siccome immobile
pagava l’ICI.
All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
e siccome dormiva di brutto
in quattro righe ho già detto tutto.
Era una casa molto carina senza soffitto, senza cucina
In effetti non era male neanche prima del bombardamento
– Co’ sta pioggia e co’ sto vento, chi è che bussa al mio convento?
– Apri e falla finita con le filastrocche, che qua fuori c’è il diluvio universale…..!!!!
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore,
‘ncora cor cazzo in tiro.
1 – Non avrai altro Dio all’infuori di me.
Non che ce ne siano altri, sciocchino, si fa così per dire
2 – Non nominare il nome di Dio invano.
Oddio, se poi ti scappa non ne faccio un dramma. Al massimo non rispondo
3 – Ricordati di santificare le feste,
e di NON fare la festa alle sante
4 – Onora il padre e la madre
Almeno pazienta finché non riesci a tirare su qualche euro di tuo
5 – Non uccidere
Be’, guerre escluse, intendiamoci. Ah, già, ci sono esenzioni a livello locale, se sei in Texas, per dire. Informati presso il più vicino commissariato
6 – Non fornicare
Questa l’ho presa dallo Zingarelli. Consultalo: la non conoscenza del termine non costituisce attenuante
7 – Non rubare
Ricordati: si incomincia con le merendine e si finisce in croce. E non è sempre detto che ci scappi la famosa comparsata nel santino
8 – Non dire falsa testimonianza
Oppure sparala proprio grossa, hai visto mai che non se la bevano. Ad esempio, quando ti chiedono se Io esisto rispondi: certo, e ha perfino diviso le acque del Mar Rosso
9 – Non desiderare la donna d’altri
Spero che sia chiaro: l’autoerotismo non è la risposta giusta al punto 6. Naturalmente “donna” è inteso in senso lato
10 – Non desiderare la roba d’altri
Questa è per solutori più che abili
“Io non so parlar d’amore,
quindi ti spiego il Nasdaq”
(A. Celentano)
“Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… E ci tirava una craniata. Poi mi son deciso ad alzare l’architrave e tutto è andato a posto.”
(A. Baricco)
“Senza fine… Scherzavo, addio!”
(G. Paoli)
errata porridge (è saltato un pezzo di straordinaria importanza)
3 – Ricordati di santificare le feste,
e di NON fare la festa alle sante. Non so se mi spiego, ahah.. Ehm, scusate
Fantastico, ragazzi! Mi riservo.
last christmas i gave you my heart
but now in my grave
it’s seem to me so far
All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce
E’ poi così che nascono i proverbi
Sai cos’è l’isola di wight
si lo sooooo
ci girano Lost
Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti…
E quindi, forse, non è più corretto nemmeno definirla stanza.
Quel ramo del lago di Como
perché non te lo tiri fuori dal naso?
Tu scendi dalle stelle,
o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
Non vorrei fare uno spoiler, amico, ma verso il finale ti va anche peggio
elaborazione di un fincipit postato da Gianluca Chiappini su Aenigmatica:
L’uomo ricco di astuzie raccontami, o Musa, che a lungo
Errò dopo ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia;
di molti uomini le città vide e conobbe la mente,
molti dolori patì in cuore sul mare,
finché si rese conto che non era poi così male star lontano dalla moglie,
si comprò un monolocale a Smirne e mandò a dire che era morto.
Cantami, o Diva, del Pelide Achille.. Non la sai ? Be’,
allora l’uomo ricco di astuzie raccontami.. Ah, non te la ricordi.
Non so.. Una su Berlusconi ?
Volevo i pantaloni di Lara Cardella
Non ho mai sognato il principe azzurro. Mi accontentavo di darla via qua e là.
* * *
Fantasmi di Vincenzo Cerami
Non badare troppo alla forma, Angela. Sennò perdi il posto da donna cannone.
* * *
L’Alchimista di Paulo Coelho
L’Alchimista prese un libro, portato da qualcuno della carovana. Poi strappò un rettangolino da un angolo della copertina e cominciò a rullarsi una canna.
Caro amico ti scr…
Azz… ho finito l’inchiostro!
La nebbia agli irti colli piovigginando sale.
Che tempo di merda! Addio week-end…
Cigola la carrucola del pozzo.
Mbè? Che aspettate ad oliarla?
(E.Montale)
tu ca nun chiagne….e chiagnere mme faje..
tu ,stanotte,addo’ staje?
meglio ca nun te faje vede’….
t’aggio fa’ ‘na mazziata mai vista….
(tu ca nun chiagne,bovio-de curtis)
Mi alzo e fuori è ancora luna piena
esco per toccare la mia terra
è un’altra notte da scordare
niente che ti fa capire
questa vita poi che senso ha
te lo dico io il senso…
di sera la peperonata e’ pesante!!!
C’è un grande prato verde dove nascono speranze che si chiamano ragazzi, questo è il grande prato dell’amore
Questi nascosti nelle siepi vicine, invece, si chiamano “guardoni”
Ho visto le menti migliori della mia generazione
e ho pensato “Annamo bene..”
motociclettaaaa
dieci accappiiiiiii
mi si è già grippataaaa
forse era meglio un si
Momenti d’ispiraizone travagliati, affrettati: finincip!
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di energia solare…
arriva Daitarn 3!
“Essere o non essere, questo è il problema…”
“Coi verbi intransitivi è SEMPRE “essere”, William: come te lo devo dire???”
FINCIPIT
La pioggia nel pineto – D’Annunzio
Taci. Lo sapevo da me
che era meglio avere una 4×4 con sto pantano.
FINCIPIT
Garota de Ipanema (Antonio Carlos ‘Tom’ Jobim – Vinícius de Moraes)
Olha que coisa mais linda, mais cheia de graça
É ela a menina que vem que passa
con quelle sue tette me lo fa arrizzar
Un vecchio e un bambino
si presero per mano
e subito scattarono le manette della squadra antipedofilia
Non capisco perchè tutti i miei fincipit sono scomparsi… BOH?
Tessere e non tassare: questo è il dilemma del Partito.
Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te
Come stai e penso a te
dove andiamo e penso a te
le sorrido abbasso gli occhi e penso a te…
Non sarà mica per quei 200 euro che mi devi restituire?
(E penso a te – BATTISTI A MOGOL)
Qui dove il mare luccica
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento
che giornata di merda mi doveva capitare!!!
Lisa dagli occhi blu
senza le trecce la stessa non sei più.
..In che senso “chiamami Ugo” ?
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita:
Virgilio Virgilio sara’ questa la strada?
All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
aveva un cazzo lungo e dritto
come la trave di un soffitto.
NANANANA NANA NANA NANANANA NANA NANA
5 fiaschi annata 1821
Ei fu! Siccome il mobile
quello di mia nonna antico
datatosi che l’antiquario
no lo stimava un fico,
noialtri lo vendemmo lesto lesto
ad un ometto infesto
che avea un man nel tergo
ed una nel pancione
e diceva di chiamarsi
il gran Napoleone.
Muto Ei pensò al prezzo fatale
nè sà quando un simile mobile talare
la su cruenta caso
ad occupar verrà.
Lui sfolgorante come al solito
aprì un cassetto e tacque
quando con voce strozzata:
cadde, svenne, risorse e giacque.
Di dieci corpi al suolo il suo non c’è.
Con vergin legno d’ulivo
il mobile gli avea fatto oltraggio.
Ei con cervello scosso, prese in mano un osso
e fece un tremendo pestaggio;
poi sciolse un inzulto che non cesserà.
Dall’ape alla pernice
dal tascapane al treno
quella cazzarola fece bancarotta.
Scoppio in pieno capodanno
dall’una all’altra mezzor.
Fu vera storia?
A Inardi l’attesa risposta
noi chiniam la fronte a
delle tasse il massimo esattor
che volle in lui e del suo capoccion
più rischi azzeccar.
Sempre caro mi fu quest’ ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
che nessun la potasse pregai alquanto
perchè li andavo a trombar
di tanto in tanto…
In ogni democrazia le istituzioni sono lo strumento fondamentale per garantire i principali valori costituzionali: libertà, partecipazione, pluralismo, equilibrio dei poteri…
Non sarebbe ora di smetterla e di garantire sesso, droga, rock&roll?
(Programma dell’Unione 2006)
C’è un freddo straordinario, 18 gradi Celsius sotto zero.
Dannate partenze intelligenti.
Peter Høeg, Il senso di Smilla per la neve
Chiamatemi Israele. Qualche anno fa – non importa. sapere con precisione quanti – poichè non ero Stato, decisi di diventarlo
Moby Cick – Herman Melville
Ti stai sbagliando, chi hai visto non è, non è Francesca….!!!
…
…Almeno spero…
Voglio Aaaaaaaaaannaaaaa!
Voglio Aaaaaaaannnaaaa!
Voglio Aaaaaannaaaa!
Basta Vronskij, dovevi pensarci prima!
Dall’Alpi alle Piramidi
dal Manzanarre al Reno
mi feci l’InterRail
e poi ci andai col treno
Ei fu, siccome immobile
soggetto era anche allICI,
lo feci demolire.
Vivemmo più felici
Ca fu, siccome immobile,
la roma lo vendette,
e con il ricavato
alla presidentessa je rifecero le tette.
merica.meria,merica
in america voglio andar…
…e adesso che si sei restaci.
(vecchia canzone popolare- silvio b.)
Silvia, rimembri ancora
quei ducento euri che ti diedi?
“Romeo… Perché sei tu, Romeo?”
“Ma quanto sei idiota… mi faccio un mazzo per venirti a trovare, rischio la vita, e tu fai pure la spiritosa???”
smerdafon e tutto crolla addosso a te:::
massima: domani è un’altro giorno…….. in meno da vivere Alex
brillo di luce propria, ora sono ricercato dall’enel!!
Silvia lo sai….. lo sai ..che Luca si è fatto suora
dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna……ma dietro al solito pirla?
ave Cesare……..Eva? è ar ces……Anagrammi forensi
Incontinenza:
Veni, vidi, wc.
Non funziona molto perchè mi attacco già alla fine,ma mi è venuta a caldo e la scrivo…
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie…ne sono molto contenti gli ortopedici!”
“L’albero a cui tendevi la pargoletta mano…” “… ti cadde addosso e il soccorso fu invano”
@Enrico: il tuo fincipit è da incorniciare!!!
Sto ancora ridndo e l’ho letto un’ora fa…
non bisogna piangere sul latte macchiato.
Grazie!
E’ questo gioco che è eccezionale, mi fa veramente impazzire!
Alice cominciava ad essere veramente stufa di star seduta senza far niente accanto alla sorella, sulla riva del fiume.
Decise quindi di farsi un bel trip a base di funghi allucinogeni.
(Lewis Carroll – Alice nel paese delle meraviglie)
È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.
Almeno fino a quando non incontra una velina.
(J. Austen Orgoglio e pregiudizio)
anche io anche io:
we are the champions…. my french.
Roxanne..you don’t have to put on the red light… those days are over…i’m so sorry that you died the other night..
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mare..
basta! l’anno prossimo si va tutti a porto cervo
Silvia rimembri ancor
quei 10000 euro ke mi devi?
è natale? bene beccatevi questa poesia natalizia…..
è natale, siam tutti più buoni,
damme il regalo e non rompe i coglioni!
Medvédenko – Perchè va sempre vestita di nero?
Mascia – Si faccia i cazzi tuoi, Semiòn Semiònovič, che oggi già mi girano.
Il Gabbiano – Anton Čecov
Respiri piano per non far rumore
ti risvegli di sera,
sei un rapinatore..
L’indirizzo ce l’ho, rintracciarti non è un problema…
Il vero problema è che mi stai sui maroni!
Grazie a Renato Zero per la dritta
Non ti curar di lor, ma guarda e passa.
Avevi rosso pieno. Finisti nella cassa!
L’albero a cui tendevi la pargoletta mano.
Ti cadde sulla testa. T’abbiam soccorso invano.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa sdiepe che a tante parte il guardo esclude…
Se mi decido e la poto, sai poi che panorama!
Gente di Marte – Umbertom Tom
A noi che siamo gente di pianura
navigatori esperti di città
cercano di venderceli in tutti i centri commerciali
Dalla finestra lui vedeva solo mare…
Solo dopo vent’anni si rese conto che stava di fronte a un tromp l’oeil.
Grazie Lucio D.
Tu scendi dalle stelleeee
ma va là gli alieni non esistono.
Lucio Lucertola festeggiò il suo settantesimo compleanno svegliandosi. In rianimazione.
Stefano Benni Comici spaventati guerrieri
Ti vedo, seppur sfocata, bella come la prima volta, ma non riesco a cogliere i dettagli del tuo viso, gli occhi, la fronte…..bisognerà che mi decida una buona volta a comprare un puntatore laser. Dedicato a mia moglie (e a mia suocera) e……
La vispa teresa l’avea tra l’erbetta,
correndo sorpresa velenosa viperetta
che tutta giuliva mordendola viva
sibilava a ripresa: l’ho stesa! l’ho stesa!
quando gregor samsa si svegliò da sogni tormentati e inquieti si trovò tramutato in un gigantesco insetto…
poi arrivò la domestica col baygon spray e risolse il problema.
Gentilissimo Alessandro,
scrivo per un giornale e sarei interessata a farti qualche domanda sul tuo blog, già descritto da alcune testate (cfr La Repubblica) come un fenomeno che merita grande attenzione. Potresti essere così gentile da contattarmi via mail?
Ti ringrazio molto!
“Si strofini il sapon di Marsiglia” (pare che questa revisione del coro patriottico “Si ridesti il Leon di Castiglia” sia dovuta al famoso cultore della lirica Anton Giulio Borrelli)
Caro Ale-Eio,
Sto aspettando. Cerca di non fare delle figure. Ciao.
Radio2
D’in su la vetta della torre antica,
‘Orca Putt… se scivolaaaaaaa
Spash!
l’albero a cui tendevi la pargoletta mano…è diventato 200 risme della FABRIANO
Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto…
Ahò! Sono meglio di Novella 2000 !!!
P.S. …l’idea del libro rimane, VERO?
Tom – Sì, ho le tasche a doppio fondo… ho gli assi nella manica… Ma sono il contrario di un prestidigitatore. Che vi dà illusioni sotto l’aparenza della verità. Io vi do verità sotto il piacevole travestimento dell’illusione. Che forse è pure peggio. E Io c’ho tre televisioni.
Tennessee Williams – Lo zoo di vetro
tutti gli uomini hanno un passato,
ma solo i furbi hanno un futuro!
“CARMINA BURINA”: i cori da stadio
guardo il mare e vedo te,
guardo il cielo e vedo te,
guardo le stelle e vedo te,
per favore spostati!
Credevo di volare e non volo
era meglio se invece della cera
usavo del fil di ferro
Mogol-Battisti-Icaro
Piove su le tamerici salmastre ed arse,
poi se nevicasse potremmo pure andare a sciare
Nel mezzo del cammin di nostra vita
capii che era giunta l’ora di cedere a quel lifting
Tu scendi dalle stelle,
ma con lo shuttle faresti prima
la prima volta che lo vidi, pensai fosse un coglione.
R. Chandler “il lungo addio”
«A quattordici anni ero educanda in un collegio dell’Appenzell.» Che culo, eh?
(Fleur Jaeggy, I beati anni del castigo)
mmm
Gli ebrei credettero di essere arrivati ..sul cartello c’era scritto TERRA PROMESSA….canta eros ramazzotti..erano arrivati a S. remo !
l’ albero a cui tendevi la pargoletta mano………nun c’è manco na mela , perchè nun ce n’ annamo?
Ei fu , siccome immobile ..dato il mortal sospiro…….
gridava un uomo in lebole perdete anche a San Siro ! “……
La nebbia agli irti colli piovigginando sale ……..e ste galosce nuove , quanto mi fanno male!
D’in su la vetta della torre antica……che solo a fà le scale se more de fatica!
A Mosca tutto tace. Di rado, di rado si ode un gagnolare di ruote sulla strada innevata. Nelle finestre non si vede più nessuna luce e anche i lampioni sono spenti. Dunque non c’è nulla che valga la pena di raccontare e tanto vale finirla qui.
[Lev Nikolaevich Tolstoj , “I cosacchi”]
«Era il 1907 circa. Il piccolo e rotondo Jules, a Parigi per la prima volta, aveva chiesto all’alto e magro Jim, che conosceva appena, di farlo entrare al Bal des Quat-z’Arts.» Accadde però che all’alto e magro Jim il piccolo e rotondo Jules stesse da subito sulle palle; così niente invito al ballo, sguardi in cagnesco e ognuno per la sua strada. (Henrì-Pierre Roché, Jules e Jim)
ho letto oggi l’articolo sulla pagina di Cuneo della Stampa e ho visitsato questo sito. Sinceramente mi sembra molto sciocco tutto ciò e che la trovata del “fincipit” sia presentata come una grande idea geniale pure, c’è e soprattutto c’è stato molto di meglio in passato in tema di comicità. Mi ricordo una barzelletta di quando ero ragazzo (anni ’60) che mi è rimasta in mente: un tizio passeggando ai girdini pubblici vede una bella ragazza seduta su una panchina; le si avvicina e dice” Bella giornata, oggi signorina. ciuliamo?” Allora mi aveva fatto appena sorridere oggi varrebbe un premio Nobel ? Del resto se lo hanno dato a Dario Fo….tanti saluti ..mala tempora currunt !
La ringrazio: purtroppo non tutti i gusti sono alla menta.
sig. Ettore, rispetto la Sua opinione, ma se Lei vede davvero in questo innocuo passatempo il degradante sintomo della crisi dei nostri tempi, bé, allora forse le sono sfuggite le altre pagine del quotidiano. (è una battuta)
sig. Ettore, lo sa che potrebbe esserci il vago e strisciante sospetto che la Sua sia “tuttinvidia”?
mi spiace se sono stato troppo tagliente nel mio giudizio, sicuramente è un innocquo passatempo, vi autorizzo a togliere il mio precedente intervento, ci vorrebbe forse un forum a parte per i commenti su questo sito, posso però assicurare che non ho nè invidia nè alcun malanimo.
azz.. ho fatto un errore di ortografia scrivendo innocquo al posto di innocuo
signor ettore, io invece ho visto l’errore, invidia e malanimo.
A me non va di mettere in croce il signor Ettore, perché dal suo secondo commento si intuisce che non è molto avvezzo al meccanismo del blog, e ha voluto semplicemente palesare la sua contrarietà: ma i commenti, in un blog, servono a questo, a dare la propria opinione, anche poco lusinghiera. Magari avrà un po’ esagerato, ma penso se ne sia reso conto.
Marco se ne è andato e non ritorna più
ho sempre sospettato fosse un po’ fru-fru
la befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
ma non sa che da stamane sono iniziati i saldi?
Ciao ciao belle tettine…
Domani mi operano!
Da’ Colli Euganei, 11 Ottobre 1797.
Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.
Ho finito la nutella.
(Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)
4 maggio 1771
Come sono contento d’essermene andato via! Comunque domani torno.
(Goethe, I dolori del giovane Werther)
“Chiamatemi Ismael. Anche se dentro di me mi sento Carmela”.
(Moby Dick, H. Melville)
“Nord Sud Ovest Est…E’ forse quel che cerco neanche c’è…Te credo, te la sei fumata tutta”
(883, Nord Sud Ovest Est)
Taci.Ti puzza l’alito.
(“La pioggia nel pineto”, Gabriele D’Annunzio).
Non ho mai sognato il principe azzurro. Soffrivo d’insonnia.
(“Volevo i pantaloni”, Lara cardella)
Via del campo,
c’è una
retata
la fortuna è cieca… la sfiga ci vede benissimo
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
nel vederla sfigurata dalla mia mazza chiodata.
Cara lo sai che son geloso,
e se la dai agli altri non ti sposo.
Enrico
Scusate, campi incompleti 🙂
Silvia rimembri ancor….
si, cazzo, si
«Filosofia ho studiato,
diritto e medicina,
e, purtroppo, teologia,
da capo a fondo, con tutte le mie forze.
Adesso eccomi qui, povero illuso,»
co.co.pro al call center della Vodafone.
(Johann Wolfgang von Goethe, Faust)
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
chè la diritta via era smarrita,
ma per sfuggire, ahimè, alla cattura,
con i carabinieri alle calcagna,
mi parve allor la via più sicura.
Su le dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga,
ma sono appena suonate le sette
ed a dormir è giusto che rimanga.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
chè la diritta via era smarrita,
ma per sfuggire, ahimè, alla cattura,
con i carabinieri alle calcagna,
mi parve allor la via più sicura.
Su le dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga,
ma sono appena suonate le sette
ed a dormir è giusto che rimanga.
Eppur mi son scordato di…mmh…
(Mogol-Battisti-Alzheimer)
Il triangolo no…..
Non l’avevo considerato!
Se siamo in 4 però….
Possiamo fare pure un quadrato!
(R.Zero)
Chi la fa, la fa.
Era una notte buia e tempestosa… Cazzo, so’ vent’anni che guido e proprio stanotte ‘na gomma a terra!
Troppo bello… ve lo dico io che sono uno simpatico… perche nn creiamo un sito con delle pagine a posta??? le dividiamo per argomenti prendendo per culo leopardi manzoni dante ecc ecc… perche alla fine la vita bisogna prenderla con una risata
gli anni passano,
i bimbi crescono,
le mamme imbiancano,
(e parlano coi figli via internet).
lucetta
chiare, fresche e dolci acque,
ove il mio corpo fanciulletto giacque…
29 settembre
Seduto in quel caffé io non pensavo a “te”
Pensavo più banalmente a “caffé”
e invece sta cosa dei fincipit mi sembra bella, carina..a volte si eccede nel cercare la poesia ad ogni costo, ma nn è male, si una bella idea..poi da un compaesano margaritese…ke spero sia fiero di esserlo..per forza..ora mi studio un fincipit e poi lo posto.
ifix tcen tcen
Guido piano
e da dietro mi clacsonano.
Son già diventato anziano?
(Fabio Concato, Guido piano)
Una mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso. Ebbe solo il tempo di vedere un enorme battipanni arrivargli addosso.
(Franz Kafka, La metamorfosi)
Quando Margherita disse che doveva parlarmi, pensai che aspettasse un bambino. Ma quando il bambino mi disse che doveva parlarmi di Margherita, capii che quel bambino non era figlio mio.
(Gianrico Carofiglio, Ragionevoli dubbi)
Questo amico che avevo sul lavoro, Bud, invitò me e Fran a cena. Ma io non ci andai. Non mi piace la sua birra.
(Raymon Carver, Penne da “Cattedrale”)
Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Adesso faccio l’anestesista. E son contento. E anche del tutto sordo.
(Aldo Busi, Seminario sulla gioventù )
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume
e poi BANG! centrarlo in pieno
e cucinartelo per cena.
(Mogol-Battisti, Emozioni)
Era una notte buia e tempestosa…
ma la macchina stava in garage.
In principio era il verbo,
e il verbo era presso dio
e il verbo era dio
e coniugarlo risultava una faccenda piuttosto imbarazzante.
E di ipotassi, neanche a parlarne
Non credo si debba prendere troppo sul serio, per quanto mi riguarda i testi di cui ho scritto li ho letto e li stimo. Questo (passatemi il termine) gioco è solo una maniera per sorridere, senza un vero intento desacralizzante o ridicolizzante. E chissà, magari un fincipit potrebbe far venir voglia di leggere un testo sconosciuto!
Mah. Storpiare ed irridere testi letterari non mi sembra una pratica molto edificante…
hai ragione, c’è tutta sta fatica di conoscerli prima. roba opprimente, leggere, nevvero? 🙂
Con tutto l’affetto di questo mondo, lo stai dicendo alla persona sbagliata.
(Comunque sia mi scuso per l’intervento precedente, forse un po’ troppo brusco: non sono avvezzo alle polemiche. Semplicemente, non dovrei scrivere d’impulso).
Cordialità.
anch’io ho risposto in modo un po’ brusco, e me ne scuso. credo di aver frainteso la buona fede, eh.
“Sentinella”
di Fredric Brown
“Era bagnato fradicio e coperto di fango…
quella cazzo di buca in mezzo alla strada proprio non l’aveva vista….”
Se poi sei uno che si diverte a giocare con le parole devi assolutamente provare a cimentarti col Fibo.
http://fiboblog.blogspot.com
A prest’Seb
1) Era una fresca e limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una. Ed anche alle due continuavano a segnare l’una, perchè questi erano gli ordini.
George Orwell, 1984
2) La lettera arrivò con la distribuzione del pomeriggio. Oggi il romanzo non sarebbe mai iniziato
Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo
3) Alice cominciava ad essere stanca di sedere accanto alla sorella sulla panca, e di non aver nulla da fare ed allora scaraventò la sorella a terra dalla panca perché sopra la panca la sorella campa sotto la panca la sorella crepa. C’era una bella eredità in ballo e dividi ricchezza diventa povertà
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
4) Dario e Parisatide generarono due figli: Artaserse, il primogenito, e Ciro, il secondogenito. “Ed uno con quel nome dovrebbero fare il re ed beccarsi tutto lui. Non esiste!“ pensò Ciro
Senofonte, Anabasi
5) Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo: specie quelle che abitano vicine a linee ferroviarie. .
Lev Tolstoj, Anna Karenina
6) Il famoso curatore del Louvre, Jacques Saunière, raggiunse a fatica l’ingresso della Grande Galleria e corse verso il quadro più vicino a lui, un Caravaggio. Si fermò di colpo e “Cazzo c’entra Caravaggio, devo aver sbagliato romanzo, cercavo il Codice da Vinci”
Dan Brown, Il codice da Vinci
7) Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo. Ecco cosa accade ad alzarsi presto: le ore del mattino hanno l’oro in bocca e dei rapinatori gli tagliarono la gola per rubare quell’oro.
Gabriel Garcia Marquez, Cronaca di una morte annunciata
ne aggiunge altri mi piace ‘sto gioco
8) Diranno queste pagine se l'”eroe” della mia vita sono stato proprio io, o se invece tale appellativo non convenga meglio a qualcun altro. Ma in questo caso sto cazzo di romanzo se lo può scrivere lui.
Charles Dickens, David Copperfield
9) In una giornata estremamente calda del principio di luglio, verso sera, un giovane scese in strada dalla stanzuccia che aveva in subaffitto nel vicolo di S, e lentamente, come fosse indeciso, s’avviò verso il ponte di K, si guardò intorno e sottovoce mormorò :”Fedor ma che cazzo mi hai mandato a fare sul ponte, fammela ammazzare subito la vecchia che ci togliamo il pensiero”
Fedor M. Dostoevskij, Delitto e castigo
10 ) In un angolo dello scompartimento fumatori di prima classe, il signor Wargrave, giudice da poco in pensione, tirò una boccata di fumo dal sigaro e scorse con interesse le notizie politiche del “Times”. Poi, depose il giornale sulle ginocchia e guardò fuori dal finestrino. Il treno correva attraverso il Somerset. Wargrave sobbalzò : “Oddio mio la forza dell’abitudine! Ho preso un’altra volta il treno per andare in tribunale. E ora chi la sente mia moglie. Ora scendo alla prossima e torno indietro ”
Agatha Christie, Dieci piccoli indiani
11) 4 maggio 1771 Come sono contento di essere partito! Finalmente ho avuto la forza di lasciare quella stronza di Carlotta
Johann Wolfgang von Goethe, I dolori del giovane Werther
Anche questo penso che potrebbe essere considerato un fincipit:
Se fossi fuoco, annegherei il mondo.
Se fossi acqua, vorrei bruciarlo.
una trilogia dostoevskijana:
Prestuplénie i nakazànie
All’inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese
per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e
lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K.
Sulle s. riuscì a evitare l’incontro con la p. di casa. Il suo s. era situato
proprio sotto il tetto di un’alta casa a cinque piani, e ricordava più un a.
che un a. vero e proprio. La p. dell’appartamento, invece, dalla quale egli
aveva preso in affitto quello s., vitto e servizi compresi, viveva al p.
inferiore, e siccome non capisco un k. di questa storia la finiamo subito qui.
F.D.
Unizennye i oskorblennye
La sera del ventidue marzo dell’anno scorso mi è accaduta un’avventura assai
strana. Avevo passato la giornata a girare per la città in cerca d’un alloggio.
siccome finii col ritrovarmi al ponte K. della storia di prima, ho deciso che
fosse meglio finirla subito anche con questa.
F.D.
storie alle quali il mio amico alois aggiunge:
Idiot
Me mischino! Sono finito di nuovo al ponte K.!
Ti prendo e ti porto via
è finita.
Vacanze. Vacanze. Vacanze.
Per tre mesi. Come dire sempre.
La spiaggia. I bagni. I bagni erano tutti occupati e così tornai a casa.
N.A.
Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta;
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
e io che ne so?
ripassa più tardi
adesso non c’è
Cantami, o Diva, del Pelide Achille
l’ira funesta, e l’euro, che è anche peggio.
Se valgono i proverbi:
“Meglio soli che male accompagnati!”
D’in su la vetta
della torre antica
passero solitario
cantando vai
finché non muori.
Silvia, rimembri ancora
quel passero solitario?
Gira sui ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar!
UNa mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso:BRUNO VESPA.
Eìo: ferma le stampe!!! Questa qui sopra merita di essere inserita!!!
ehm…. volevo dire “ferma le rotative” sigh… Non ne imbrocco una oggi…
O_O
‘camiseria, mi era sfuggita….
E dire che credevo di averle lette proprio tutte!
purtroppo l’aveva già postata l’utente castorp proprio qui sopra, il 5 dicembre. peccato 🙂
è che era in minuscolo 😉
strani giorni viviamo strani giorni.
non c’è piu’ religione. difatti si esce un’ora prima!
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto
ahi!
zzzzzzzz
Ognuno sta solo
sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
da domani
protezione 20.
Era una fresca limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una, i braccialetti l’altra, delle delicate maniche della mia camicia.
George Orwell – 1984
Sul finire di quell’estate abitavamo in un villaggio dove non c’erano gli animatori, solo rianimatori.
Addio alle armi – Hemingway
Il venerdì 13 ottobre 1820 fui arrestato a Milano. Da quel dì, ne ebbi di tempo per riflettere sulla superstizione…
Silvio Pellico – Le mie prigioni
O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto;
ma così basso non sembrava quel paletto!
Pascoli – La cavallina storna
L’aura non c’è,
è andata via,
macchia di sugo ormai sei mia!
La donzelletta vien dalla campagna e va a battere in Romagna
SUDATI:
Si sta come d’estate negli autobus le folle.
Ei fu. E questo è quanto.
Max Planck
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui aveva affidato il caso a Taormina.
Gabriel Garcia Marquez – Cent’anni di tribunale
M’immenso d’illumino.
Fatti non foste a viver come pluti, e topolini, e minny e qui quo qua…
..e con questo chiudo il mio sfogo fincipitiano in grande stile classico:
Quoque tu, Brute, fili meretricis!
OT: Anche Prodi, visto il successo dei Fincipit, tenta la carta simpatia coniando nuove terminologie
c’era una volta…
poi l’abbiamo abbattuta per fare un bel muro di cemento armato
– Che fai tu Luna in ciel? Dimmi che fai, silenziosa Luna?
Shhhhhhhhhhh…..!!!!
Voleva andare in vacanza
Nel mezzo del cammin di sua vita, l’uomo Del Monte disse ahi!, ahi!, ahi!, no Alpitur?!
In effetti il preventivo dell’AGENZIA VIAGGI TERRE SANTE E MALSANE di Marone Pietro, Marone Ovidio e figli S.a.s, via Publio Virgilio Nasone 32, Pisticci (MT), info.infernoepurgatorio@paradiso.com, era salato. 3000 euro più IVA per il primo girone, sconto del 10% per ogni girone successivo. Purgatorio, sovrapprezzo del 30%. Paradiso, prezzi da concordare.
Ritornò con i piedi per terra e rinunciò al viaggio. A Beatrice disse che non gli avevano concesso le ferie, e tutte le sere del mese di agosto, la portò a prendere il gelato al bar S. Pietro vicino al lungomare.
Ma non si può più commentare? Stanotte ho inserito, 32 tentativi, giuro, un mio pezzettino, ore 1.08 circa e poi mi sono stampato 92 pagine di fincipit, così mi leggo tutto con calma e serenità punto. c’era anche il mio pezzettino, che sembrava tanto carino, anche se mi sentivo un po’ imbecille che io con i blog e internet sono tanto imbranato.
Stamattina, miracolo, c’era tutto, tranne il mio pezzettino carino carino. Adesso mi sento ancora più imbecille e spero tanto che qualcuno mi consoli.
desso c’è: era finito nella coda dello spam 🙂
Evviva! Giuro che mi eserciterò, mi eserciterò, mi eserciterò col PC fino a consumarmi cinque dita. Le altre cinque le tengo di riserva.
“Cantami o diva del pelide achille
l’ira funesta
che gli pelò la testa”
lo dicevamo alle elementari.
Le donne il cavalier l’arme gli amori
le scortesie l’audaci imprese io canto
finchè non mi oscurano (Emilio Fede)
c’era una volta. l’hanno buttata giù x farci un soffitto a cassettoni
C’e’ qualcosa di nuovo oggi nell’aria…..
anzi di antico : Prodi ha cassato i dico
ieri DICO
oggi dicevo.
nn mettere i fiori nei vostri cannoni,
mettete “l’erba”…sarà più buono.
D’in su la vetta della torre antica,
c’erano un Inglese, un Francese e un Italiano…
(Giacomo Leopardi, Passero Solitario)
Seconda stella a destra, questo è il cammino.
Il mio navigatore dev’essere cretino.
(Edoardo Bennato, L’isola che non c’è)
Minchia e.. accidenti a te!! Quanti commenti! Non riuscivo a trovarne la fine!! Alla faccia del Fincipit! Ora me ne studio uno io e vi frego tutti, belli e brutti… con amore… M’illumino d’immenso… (le cose belle durano poco)
KIA
Io, un giorno crescerò
poi vedi quante botte ti do.
(Nomadi, Io vagabondo)
sappiate che tutti gli adulatori
vivono a spese di quelli che li ascoltano.
sempre attuale.
Jean de la Fontaine
Mi sono informato c’è un treno che parte alle 7 e 40.
Certo, alla biglietteria potevano pure dirmi che c’era sciopero.
Che sogno sudaticcio,
isterico e bizzarro,
forse per colpa di un tradimento
ma Berlusconi era tornato qui!
(Litfiba, Gioconda)
se sei buono ti tirano le pietre,
sei cattivo e devi ascoltar Di Pietro.
Da sanremo 2007:
Ti regalerò una rosa
una rosa rossa per dipingere ogni cosa…
…una eh? Mica 500 come alla Hunziker!
In Italia ci sta il mare
per nuotare e per pescare;
con le spiaggie tutte bianche,
gli ombrelloni stesi al sole.
Poi c’è di più (forse) su italia.it
Gira volta gira volta volta gira volta
volta gira gira volta gira volta volta
oh cazzo! Togliete il gatto dalla lavatrice!
A volte sai penso alle cose
alle salite più faticose
maledetto nordic walking!
E pensare di poter cambiar mestiere
sono ancora forte, potrei far il giardiniere
e io che mi pensavo che la vita del giardiniere erano tutti fiorellini
(e invece mi tocca anche dar via…)
Che cosa vuoi da me che lui non ti sa dare?
…certi fincipit si fan da soli,eh?
“In una caverna sotterranea viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere visite. Tuttavia non apprezzò molto quella dell’ufficiale giudiziario che gli consegnò la convocazione in tribunale per via del fatto che le varie migliorie apportate alla caverne – porta, pareti foderate di legno, piastrelle eccetera – erano tutti abusi edilizi”.
[”Lo hobbit”, di J.R.R. Tolkien]
Krusciov, se tu sei quel Krusciov che Krusciov non è, deciditi: o ti rimetti il costume o chiami quello vero.
Pasolini ( A Krusciov)
Quando il signor Bilbo Baggins di casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima, tutta Hobbyville trasalì, perchè Bilbo Baggins era morto da trentaquattro anni.
L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosi nell’imbarazzo: come può un filosofo permettersi eterni taxi per eterni ritorni?
Kundera (L’insostenibile leggerezza dell’essere)
Tyler mi trova un posto da cameriere, dopodichè c’è Tyler che mi caccia una pistola in bocca e mi dice che io primo passo per la vita eterna è che devi morire. Io rispondo “goffefofofo”. Poi cerco di togliermi la pistola dalla bocca.
quello di prima è Fight club, di Palahniuk.
Era un vecchio che pescava da solo su una barca nella corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni che prendeva la scossa. Finchè ci restò secco.
Hemingway (Il vecchio e il mare)
Cantami o diva del Pelide Achille l’ira funesta, anzi, lasciami immaginare quel che resta, ché d’interesse sono priva.
(Iliade)
Propositi per l’anno nuovo.
Cose da evitare:
Bere piu’ di quattordici alcolici a settimana.
Fumare.
Buttar via soldi per: impastatrici, gelatiere o altri marchingegni da cucina che non usero’ mai; libri di autori illeggibili
tipo Il diario di Bridget Jones.
(Helen Fielding, Il diario di Bridget Jones)
Tutti gli americani di una certa età dicono di ricordarsi dov’erano e cosa facevano quando Kennedy è stato assassinato a Dallas. Tranne uno: Kennedy. (Tullio Avoledo, Lo stato dell’Unione)
Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell’esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile: presentare programi tv con lo pseudonimo di Maria de Filippi. (Alessandro Baricco, Seta)
C’E’ ANCORA POSTO? ECCO ALCUNI FINCIPIT SUPERVELOCI:
Sempre caro, aspetterò i saldi! (L’infinito, Leopardi)
D’in su la vetta della torre antica, poi don dan, per chi suona la campana? (Il passero solitario, Leopardi)
Che fai tu, luna, in ciel? Che ci faccio io su marte? (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Leopardi
Fratelli d’Italia / L’Italia s’è desta / se entra in bagno / è finita la festa (Inno d’Italia, Mameli.)
Ma che cosa c’è / brutta storia eeh / geografia così così / matematica 6 meno (Cosa c’è, Vasco Rossi)
Siamo solo noi / Marco, Marcella, Luigi / Andrea, Sara e Stefano. (Siamo solo noi, Vasco Rossi)
VALGONO I PROVERBIALI FINCIPIT?
Tanto va la gatta, ma quando finisce i soldi torna!
Rosso di sera, ma bianco col pesce!
Non c’è due, aspettiamo ancora un poco poi andiamo!
Finchè la barca va, non falla!
Non fare oggi, ma fallo fare domani!
Chi la fa, ci metta un segno.
Mai dire …
Il tempo aggiusta tutto, tranne i rubinetti che perdono
Eh no, eh! Questo è tutto un altro gioco 😉
Era stata una brutta serata e quando cercò di tornare a casa ebbe un diverbio terribile con la sua auto. Cosa aveva bevuto per parlare con la sua auto? Si chiese, ma soprattutto: cosa aveva bevuto la sua auto per rispondergli in malo modo? (I giocatori di Titano, Philip k. Dick)
Chiamatemi Ismaele. Ismaeleeeeeeeeeee! (Herman Melville, Moby Dick)
Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e l’ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina. Cazzo, mi sono detto. Io che pensavo di essere il protagonista di un racconto di Ammaniti mi ritrovavo in un libro di Isaac Asimov. (Io non ho paura, Nicolò Ammaniti)
Eìo, ripropongo qui, rivisti e completi di indicazione autoriale i miei 20 pezzi.
Ciao
Fincipit
di
Giancarlo Tramutoli
1.
I cipressi che a Bòlgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
tutti me li sono fatti
quando sbandai con la mia Jaguar.
(Giosuè Carducci, Davanti San Guido)
2.
O graziosa luna, io mi rammento
con la tua luce il calzino bucato
che la corrente l’enel m’ha staccato.
(Giacomo Leopardi, Alla luna)
3.
“Il giorno fu pieni di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle” disse il pugile
crollando al tappeto.
(Giovanni Pascoli, La mia sera)
4.
Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo
luogo selvaggio, a notte, per che fare?
Ora te lo posso dire:
girati.
(Sandro Penna, Ecco, fanciullo)
5.
Ecco, la musica è finita
gli amici se ne vanno
e adesso
chi li lava tutti quei cazzo di bicchieri?
(Bindi – Nisa – Califano, La musica è finita)
6.
Passammo l’estate
su una spiaggia solitaria,
poi Simona Ventura in diretta
ci disse che eravamo su un’isola
e che eravamo famosi.
(Francesco Battiato, Summer on a solitary beach)
7.
E correndo m’incontrò lungo le scale.
S’era di nuovo scassato l’ascensore.
(Francesco Guccini, Incontro)
8.
Questo amico che avevo sul lavoro, Bud, invitò me e Fran a cena. Ma io non ci andai.
Non mi piace la sua birra.
(Raymond Carver, Penne, da “Cattedrale”)
9.
Quando Margherita disse che doveva parlarmi, pensai che aspettasse un bambino. Ma quando il bambino mi disse che doveva parlarmi di Margherita, capii che quel bambino non era figlio mio.
(Gianrico Carofiglio, Ragionevoli dubbi)
10.
Una mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso. Ebbe solo il tempo di vedere un enorme battipanni arrivargli addosso.
(Franz Kafka, La metamorfosi)
11.
Guido piano
e da dietro mi clacsonano.
Son già diventato anziano?
(Fabio Concato, Guido piano)
12.
Si sta
come da tonni
sugli alberi le triglie.
(Giuseppe Ungaretti, Soldati)
13.
Cominciò per sbaglio. Alle Poste.
Ma finì, precisamente, con uno sbadiglio.
E una ricevuta di ritorno.
(Charles Bukowski, Post Office)
14.
Io non posso stare fermo
con le mani nelle mani.
Toglietemi ‘sta cazzo di camicia di forza.
(Riccardo Cocciante, Margherita)
15.
La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie e io ci separammo.
Infatti Dean era con la mia ex moglie.
(Jack Kerouac, Sulla strada)
16.
Sono un trovatello.
Adesso vivo al CNR.
(Hector Malot, Senza famiglia)
17.
In principio era il Verbo.
Alla fine, un Aggettivo.
(Il Vangelo secondo Giovanni)
18.
“Che fai” mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio. “Niente”, le risposi. “Rifletto”.
(Luigi Pirandello, Uno, nessuno, centomila)
19.
Entrò Carla, aveva indossato un vestito di lanetta marrone con la gonna così corta, che bastò quel movimento di chiudere l’uscio per fargliela salire di un buon palmo sopra le pieghe lente che facevano le calze intorno alle gambe. Quindi Carla uscì. Per comprarsi delle magnifiche autoreggenti.
(Alberto Moravia, Gli indifferenti)
20.
Stamattina sono passato sotto casa di Guido Cieli, un palazzetto con tanto di colonne corinzie nascoste tra i rampicanti, e mi sono messo a scrivere la sua storia. La storia di un pilota di aerei che a un certo punto torna inaspettato a casa sorprendendo la moglie con l’amante. La moglie, civilmente, glielo presenta: “Cieli, mio marito”.
(Gaetano Cappelli, Il primo)
per te
davanti alla tua casa
poserò foglie di alloro,
lascerò petali di rose
e olio profumato.
(e aspetterò che tu esca e scivoli).
“La spigola, quell’ombra grigia profilata nell’azzurro, avanza verso di lui e pare immobile, sospesa, come una fortezza volante quando la vedevi arrivare ancora silenziosa nel cerchio tranquillo del mattino. La madre gli piazza il piatto da portata sotto il naso e il delizioso odore di pesce cucinato al forno lo risveglia del tutto: “Lo vuoi capire”, incalza poi la madre mentr’egli si tira su dal letto, “che ‘sta tua mania di dormire fino a mezzogiorno ci fa tardare a pranzo?”.
[Raffaele La Capria, “Ferito a morte”]
1.
Chi è privo di turbamenti procura serenità anche agli altri, ma prima o poi potrebbe rompersi le balle.
2.
Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente. Quindi che cazzo vuoi di più dalla mia pagella, papà?
3.
Ogni uomo lascia la vita come se l’avesse appena iniziata.
(questa non l’ho toccata, è l’originale, ma mi pare che non ci sia modo migliore di esprimere il concetto di fincipit)
4.
Se proprio non vale se non è cambiata, allora la metto così:
Ogni uomo lascia la vita come se l’avesse appena iniziata. Si, però eccheccazzo, almeno qualche altro anno me lo potevo godere, no?
(Dalle “Sentenze Vaticane” di Epicuro)
Mi capita spesso di avere un incubo ricorrente: è estate, fa un caldo tremendo ed io sono seduta di fronte ad un gruppo di persone vestite di nero che mi guardano in cagnesco.
Sento agghiaccianti rumori di rasoi affilati, schiocchi di tenaglie, allarmanti sfrigolii… Ad un tratto, una voce cavernosa mi domanda con fare minaccioso: “Quello che hai in mano era l’ultimo condizionatore in offerta?”
(Lo stupidario della maturità – Mitì Vigliero Lami)
In principio era il Verbo, poi venne il Nome della rosa.
(Il nome della rosa, Umberto Eco)
Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale.
Vengo anch’io!
Andiamo.
lei è bella lo so
è passato del tempo ed io
ce l’ho nel sangue ancor
1
…quel virus, maledetta lei
2
ma lei no
Ti regalerò una rosa, una rosa rossa per dipingere ogni cosa. Sì, lo so che vorresti il pennellone…
Ti regalerò una rosa. L’anello è per quando me l’avrai data.
Ti regalerò una rosa, una rosa rossa per dipingere ogni cosa, sì ma se avessi la erre moscia, col kaiser che ti canterei sto ritornello.
# Allende
# D’amore e ombra – Il primo giorno di sole fece evaporare l’umidità accumulata sulla terra dai mesi invernali e riscaldò le fragili ossa degli anziani, cui fu possibile passeggiare lungo i sentieri ortopedici del giardino. Il secondo giorno di sole morirono disidratati.
# Baricco
# Seta – Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell’esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile. Suo padre non fu contento quando lo vide battere sul marciapiede.
# Brontë
# Jane Eyre – “Impossibile fare una passeggiata quel giorno. La mattina avevamo vagabondato per un’ora nel boschetto spoglio, ma dopo pranzo avevamo inavvertitamente calpestato un mina anti-uomo.
Taci.
Su la soglia del bosco non odo parole che dici umane.
Ma come cazzo parlate in Ungheria?
Alice guarda i gatti
(ha una trattoria a Vicenza)
M’illumino d’immenso.
E che pretendevi? Sei nato a Černobyl’!
Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti.
Grazie mille, bomba a grappolo!
Manina chiusa, che nel sonno grande
stringi qualcosa, dimmi cosa ci hai!
Cosa ci ha? cosa ci ha? Vane domande:
quello che stringe, niuno saprà mai.
No, aspetta: forse ho capito cosa stringe quella manina.
G. Pascoli, Morto
Fottiamci, anima mia, fottiamci presto
perché tutti per fotter nati siamo;
e se tu il cazzo adori, io la potta amo,
e saria il mondo un cazzo senza questo.
E poi dici che non sono romantico!
Pietro l’Aretino, Sonetti Lussuriosi, Libro I
Nel Nome del Signore incomincia la Vita dei Frati Minori:
La regola e la vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità.
Bella vita amici frati, complimenti.
Se non vi scoccia io intanto vado al Billionaire.
Cordialmente vostro, Francesco.
S. Francesco, Regola (1223)
4 maggio 1771
Come sono lieto di esser partito! Amico carissimo, che è mai il cuore dell’uomo! Ho lasciato te che amo tanto, dal quale ero inseparabile, e sono lieto! Pure so che tu mi perdonerai. Tutte le altre persone che conoscevamo non sembravano forse scelte apposta dal destino per angosciare un cuore come il mio?
Povera Eleonora! Eppure io ero innocente. Che potevo fare se mentre le grazie capricciose di sua sorella mi procuravano un piacevole passatempo, in quel povero cuore nasceva una passione? Ma… sono proprio del tutto innocente? Non ho forse alimentato i suoi sentimenti? Non mi sono…
“Piacevole passatempo”? Seee, adesso si chiama così… Senti Johann, piantala coi paroloni: ti sei scopato Eleonora e hai dato una botta anche alla sorella. Punto e basta.
Goethe, I dolori del giovane Werther
* Duras
* L’amante – Un giorno, ero già avanti negli anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto:”Mangiare abbiam mangiato, bere abbiam bevuto… Sto cazzo di conto quando è che lo paghiamo?”
# Hemingway
# Il vecchio e il mare – “Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce; trasse dalla tasca un biglietto da 10 euro, lo gettò in mare e disse :- ma compratevi un po’ cosa vi pare, pesci di merda!”
Scena I
Taverna al confine della Sassonia. Carlo Moor immerso nella lettura d’un libro.
[Carlo]
Quando io leggo in Plutarco, ho noia, ho schifo
di questa età d’imbelli!
Oh, se nel freddo cenere de’ miei padri
ancor vivesse dello spirito d’Arminio una scintilla!
Vorrei Lamagna tutta
far libera così che Sparta e Atene
sarieno al paragon serve in catene.
[Voci]
Ué Ciccio, abbassa la cresta, che la scorsa estate vi abbiamo mandato a casa ai rigori. In semifinale.
Andrea Maffei, I masnadieri (pièce teatrale dall’omonima opera di F. Schiller)
“Abitatore delle terre aride, perché tessi il tuo incantesimo?”
La voce dello stregone, travestito da gigantesco uomo-lupo, usciva stridente dalle zanne spalancate, mentre si chinava sopra la donna malata. Aveva un aspetto terrificante, avvolto com’era in un’enorme pelle di lupo grigio, con la testa della belva appoggiata sopra la sua così da superare almeno i due metri di altezza.
Finalmente un porno con una trama originale.
Brian Bates, La via del Wyrd
“O giusto, raffinato, potente oppio! Tu che al povero come al ricco infondi il balsamo dolce, per ferite che non cicatrizzeranno mai e per angosce che conducono gli animi alla rivolta, oppio parlante! Tu, che con la tua ineccepibile retorica annulli le decisioni della rabbia e che, per una notte, ridai al colpevole le speranze della giovinezza e le mani d’un tempo, purificate dal sangue; tu, che all’uomo orgoglioso concedi un passeggero oblio…”
Tu, perché quando c’erano le lire costavi la metà?
Charles Baudelaire – Un mangiatore d’oppio
# Márquez
# Memoria delle mie puttane tristi – “L’anno dei miei novant’anni decisi di regalarmi una notte d’amore folle con un’adolescente vergine. Purtroppo trovai solo alcune adolescenti bugiarde.”
7 aprile
…nella notte dal 3 al 4, andando in direzione di Zurigo, da dove riparto in aereo per gli Stati Uniti, sono passato da mio zio Zumbusch a Coira, dove volevo trascorrere alcuni giorni di riposo.
Dato però che mio zio non è affatto a Coira in quanto, come mi rendo conto soltanto oggi, egli è evidentemente ai funerali del mio tutore, io sono più o meno abbandonato a me stesso, con tutti i miei pensieri continuamente rivolti a Ungenach, ma soprattutto allo zio, che secondo me invece è andato a puttane come al solito.
Thomas Bernhard, Ungenach
* Pirandello
* Uno nessuno e centomila – Che fai? – mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.
– Niente, – le risposi, – mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.
Mia moglie sorrise e disse:
– Hai di nuovo bevuto il caffè senza togliere il cucchiaino dalla tazzina?
A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu:
vocali, ma
mejo d’acido
un pijarne più
Sono un uomo piuttosto anziano. La natura della mia professione… negli ultimi trent’anni, mi ha portato… ad aver… contatti… oddio… sta fitta al petto…
[Bartelby lo scrivano]
LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH’ENTRATE sta scribacchiato a grandi lettere rosso sangue sul muro della Chemical Bank vicino all’angolo tra l’Undicesima e la Prima… dov’è che l’ho già letto?
Sotto le rosse mura di Parigi era schierato l’esercito di Francia. Carlomagno doveva passare in rivista i paladini, ma era malato.
* Gabriel Garcia Marquez
* L’amore al tempo del colera
Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. Poi si accorse che l’odore proveniva dalla tazzina del caffè da cui aveva appena bevuto, e disse: SARAAAAAARGH…
* Rudolph E. Raspe
* Le avventure del barone di Munchhausen
Partii da casa per il mio viaggio in Russia nel cuore dell’inverno, in base al giusto concetto che il gelo e la neve avrebbero certamente migliorato le strade, descritte da ogni viaggiatore come particolarmente cattive, attraverso le regioni settentrionali della Germania, la Polonia, la Curlandia e la Livonia. Alla prima curva sono uscito di strada; la prossima volta monto gli antineve.
* Jorge Amado
* Dona Flor e i suoi due mariti
Vadinho, il primo marito di dona Flor, mori’ a Carnevale, una domenica mattina, mentre ballava un samba vestito da baiana in Largo 2 Luglio, non lontano da casa sua. Non apparteneva al gruppo, ci si era semplicemente aggregato, con altri quattro amici tutti vestiti da baiana. Quando vide il paparazzo e capi’ che, una volta diffuse le foto, si sarebbe dovuto dimettere da portavoce del Primo Ministro, ebbe un malore che gli fu fatale.
* Herman Melville
* Moby Dick
Chiamatemi Ismaele.
Non posso, capo, ha il cellulare staccato…
* Alessandro Baricco
* Novecento
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. E’ una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in piu’ di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era la’ che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte… magari era la’ che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, la’ dov’era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l’Arcuri. Poi rimaneva la’, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che lse l’era fatta lui, l’Arcuri.
G. Leopardi, Canto Notturno ecc.
“Che fai tu, luna, in ciel, dimmi, che fai,
Silenziosa luna?”
(La luna, essendo silenziosa,
si guarda bene dal rispondere a quel pirla)
“Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella”
disse Sircana scendendo il vetro con manovella
(Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers)
divertente, Andy, ma non è l’inizio della canzone 🙂
ooopppss, Stark hai ragione. Mi è venuta di getto e non ho prestato attenzione al fatto che non può appartenere al filone Fincipit. Spero che Vi abbia fatto sorridere come ho sorriso io quando mi è balenata in testa.
no problem. Insisti, insisti! 🙂
Visto che il mio di fincipit sta sul mio di blog e qui c’è arrivato solo il pingback, lo ripeto:
Non dovresti conoscere la disperazione, se le stesse scintillano ogni notte;
allora cosa hai comprato casa in pianura padana?
Emily Bronte
Mi piacerebbe
Cantaar
Una canzone intelligente
Ma purtroppo mi chiamo Povia.
(Cochi e Renato, “Canzone intelligente”)
Lo stupoore della notte spalancata sul mar
ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te
poi nel buio le tue mani d’improvviso sulle mie
è cresciuto troppo in tretta
questo nostro amor
se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei
ma siccome sei qui davanti
posso solamente darti
un cazzotto
(Mina, “Se telefonando”)
Gianna, Gianna, Gianna sosteneva
tesi e illusioni
Gianna, Gianna, Gianna prometteva
pareti e fiori
Gianna, Gianna, Gianna faceva
l’arredatrice
(Rino Gaetano, “Gianna”)
Dove se n’è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire?
Dov’è Herman
bruciato in miniera?
Dove sono Bert e Tom
il primo ucciso in una rissa
e l’altro che uscì già morto di galera?
Sarò mica io
che porto un po’ sfiga?
(Fabrizio De André, “Dormono sulla collina”)
Ridenz, plaudo lacrimando 😀
C’era una guerra contro i turchi.
Anzi, ‘spetta, no, visto che in Turchia hai troppi carrarmati dichiaro guerra alla Jacuzia.
Italo Calvino, Il visconte dimezzato.
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. Ecco, appunto, insignificante, perciò sorvoliamo.
Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti.
S’i fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i fosse vento, lo tempestarei;
s’i fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i fosse Dio, mandereil’ en profondo;
fortuna nostra sei solo un sfigato megalomane
( Cecco Angiolieri “S’i fossi foco” )
a grande richiesta (:-D):
Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Eh? No, perchè io mi sarei anche un po’ rotto il cazzo, fai un po’ te.
(Cicerone, “Catilinarie”)
Nino non aver paura
di sbagliare un calcio di rigore
il tifoso che ti minacciava
sta rinchiuso a San Vittore
(F. De Gregori “La leva calcistica della classe ’56)
e se domani io non potessi rivedere te, fissiamo per dopodomani?
Ei fu. Strano, la stessa sorte che toccò a kung.
C’era una volta!
Disse il GPS mentre l’auto giaceva nel fosso..
(non so se è già stata scritta da altri..probabile cmq)
Si sta come
d’autunno
sugli alberi:
male.
vorrei incontrarti fra cent’anni ( RON)
perchè adesso ne ho le palle piene.
voglio aaaannnnaaaa,
ma anna nn c’e’ ,è andata cn marco
e marco nn ritorna piu’
che siano spariti cn laura????
[Odissea]
Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto
vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia:
poi tornò a casa perchè si era scordato il portafogli
[Novembre, Giovanni Pascoli]
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che vado a farmi un giro e lascio perdere ‘sta poesia
[X Agosto,Giovanni Pascoli]
San Lorenzo, io lo so perchè tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, ma non te lo dico PAPPAPPERO!
[L’assiuolo, Giovanni Pascoli]
Dov’era la luna?
Era mezzogiorno, pirla
[La pioggia nel pineto, Gabriele D’Annunzio]
Taci. Ok
[Spesso il male di vivere che ho incontrato, Eugenio Montale]
Spesso il male di vivere ho incontrato:
poi ho capito che non era un tipo simpatico e ho preferito evitarlo
[La capra, Umberto Saba]
Ho parlato a una capra.
Non mi ha risposto
[Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Giacomo Leopardi]
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
“U’ cazzo, se sei libero anche tu potremmo fare una partitina a carte”
[Solo et pensoso, Francesco Petrarca]
Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
cribbio ho pestato una merda!
[Autunno, Vincenzo Cardarelli]
Autunno. Già lo sentimmo venire
perchè aveva il passo pesante
[La ragazza Carla, Elio Pagliarani]
Carla Dondi fu Ambrogio, poi si è fatta operare
[E lasciatemi divertire! Canzonetta, Aldo Palazzeschi]
Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi!
ihu ihu ihu,
Il poeta si diverte,
pazzamente,
contento lui che si diverte con poco.
*ci dovevo tentare anch’io. i risultati sn quelli che sono, ma datemi tempo 🙂
sono belli 🙂
dai continua!
SPIAGGE (R. Zero)
Spiagge, dipinte in cartolina
ridotte una latrina
dopo l’uscita del libro mi sembra doverosa:
“sempre cara mi fu quest’ernia al colon
che se si infiamma lo sguardo esclude”
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai su per il culo una matita.
-Oh Romeo, Romeo, perchè sei tu Romeo?
-No, guardi signorina, ha sbagliato numero…
-Oh Romeo, Romeo, perchè sei tu Romeo?
-Perchè, brutta zoccola, chi credevi che fosse???
La nebbia agli irti colli
ha provocato un mega tamponamento in autostrada
L’albero a cui tendevi la pargoletta mano
s’è schiantato sfasciando il trattore, porca miseria!!!
C’erte notti la macchina è calda
specialmente se hai fuso il motore
mi piacerebbe vedere i filmati tra victoria e robert. (tempesta d’amore).
Eio…cazzo hai avuto un’idea geniale. Io pensavo una cosa analoga, ma non così geniale con i titoli dei romanzi .
Tipo
“Rosolio e pregiudizio”
“I fratelli carrarmato!!
“Il terrone rampante”
“Se questo è un uovo”
“Io non posso tare fermo con le mani nelle mani”
“Eh vabbè, fatti una sega”
La mia solita finezza, scusate non resisto.
bravo eio
“Ho perso le parole” – magari perdessi anche la voce.
Ligabue (quello che canta purtroppo)
“una su un milione, praticamente in Italia 56 circa.
Alex Britti
Uno su mille….è l’un per mille(morandi)
Ahi pentirommi, e spesso,
ma sconsolato, volgerommi indietro,
chè me l’avean detto che giovanni facea a’ culi.
Respiri piano per non far rumore
che se no la Trinciabue ti spezza in due.
(Vasco Rossi,Albachiara & Matilda 6 mitica)
Hanno ucciso l’uomo rogna,
posso immagina’ il perchè.
Tra dire e il mare c’è di mezzo e il.
L’albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde venusiano. Ho gli alieni in giardino.
Comunicato stampa
Edito per la prima volta in lingua italiana, un romanzo incisivo ed essenziale di
Charlotte Brontë
Henry Hastings
A cura e traduzione di Maddalena De Leo
“Le sue passioni erano forti di natura e l’immaginazione era in lui come una febbre…”
Per la prima volta in traduzione italiana, il romanzo redatto nel 1839 rappresenta, per quel che concerne la prosa di Charlotte Brontë, l’acme del processo creativo preparatorio che dovette poi confluire nella sua successiva brillante attività di scrittrice.
Il racconto appartiene al ciclo di Angria, grande saga immaginaria inventata nell’Ottocento dalla giovane autrice inglese in collaborazione con il fratello Branwell negli anni dell’adolescenza e nella quale i giovani autori riversarono molto del proprio vissuto e del loro forte legame.
Bellissimo è proprio nel capitolo undicesimo questo passo, in realtà amaramente riferito al carattere di Branwell: …come un bambino, aveva inseguito per tutta la vita l’arcobaleno, e in quali abissi profondi questa ricerca l’aveva precipitato! Quanto spesso lo aveva distolto dai più seri propositi!
In maniera speculare Elizabeth Hastings, poco appariscente e preoccupata del proprio modesto aspetto fisico contrapposto alla bellezza delle precedenti eroine di Angria, anche insofferente all’insegnamento, riflette la personalità stessa di Charlotte autrice e donna. Molto bello il modo in cui la voce narrante cerca di entrare nei pensieri della protagonista descrivendola in un momento nel racconto in cui è sola con se stessa: Non saprei dire se in quel momento i suoi pensieri fossero tristi o gai; ma sicuramente erano molto assorti perché ella aveva dimenticato cielo e terra e ogni cosa che le era intorno, grazie al fascino in cui essi l’avvolgevano.
Il lungo racconto, anche se ambientato nel XIX secolo, affronta temi e conflitti morali di grande attualità e attraverso la caratterizzazione attenta dei suoi tre personaggi principali contribuisce ad aggiungere nuova luce alla fama ormai immortale della Brontë, scrittrice appassionata, capace di esprimere una tensione emotiva che non conosce cedimenti nel corso della narrazione.
Corredato da un’esauriente introduzione, il libro cerca di rendere al meglio nella nostra lingua, attraverso una traduzione puntuale e pedissequa dall’inglese, il pensiero creativo che è alla base del testo.
Charlotte Brontë nacque il 21 aprile 1816 a Thornton, nello Yorkshire, ma visse quasi sempre a Haworth. Condivise con le due sorelle Emily ed Anne e il fratello Branwell un’infanzia spensierata e ricca di ‘sperimentazioni letterarie’. La fama le arrise nel 1847 con Jane Eyre, romanzo che ebbe ed ha ancora oggi un successo incredibile. Scrisse altri famosi romanzi (Shirley, Villette) e nel 1854 sposò il reverendo Arthur Bell Nicholls, curato del padre. Morì però meno di un anno dopo, il 31 marzo 1855, nei primi mesi di gravidanza. Il suo romanzo The Professor fu pubblicato postumo.
Maddalena De Leo, docente di inglese nella scuola secondaria di primo grado e socia della Brontë Society sin dal 1975, fa parte della sezione italiana della predetta società letteraria ed è consulente editoriale per l’Italia della rivista letteraria Brontë Studies. Ha pubblicato per le edizioni Ripostes: nel 2002 Componimenti in francese di Emily Brontë e nel 2004 il volume All’Hotel Stancliffe e altri racconti giovanili, anch’essi una novità editoriale nella nostra lingua. La risposta di Afşin Mediart – BIMED, Salerno, 2005 e Un’@ mica dal passato – Simone per la Scuola, Napoli, 2006, sono entrambi narrativa per ragazzi, con romanzi ispirati sia al mondo mediterraneo che anglosassone.
se maometto non va dalla montagna…gli rimane solo il mare per farsi le ferie!
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai su pel culo una matita
ché diritta ammia s’era smarrita
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta penna selvaggia e aspra e forte
che nel seder mi blocca la postura